Gol, assist e sempre in campo: Milan, guarda come cresce Adli a Bordeaux

Nella complicata stagione del club francese, il centrocampista che a giugno sarà rossonero è protagonista per numeri e personalità. Pioli lo aspetta

Yacine Adli ha rischiato di vincere il Puskas Award con mesi d’anticipo. Bordeaux-Strasburgo, calcio d’inizio, il francese calcia da metà campo e segna un eurogol. Un paio di secondi di silenzio, un accenno di esultanza e poi? Il fischio dell’arbitro che rovina tutto. Annullato. “Non avevo dato l’ok per riprendere a giocare”. Colpa di un controllo Var su una giocata precedente. Peccato, ma il gesto resta, anche perché Adli ormai si è preso il Bordeaux sulle spalle, ancora invischiato nella lotta per non retrocedere. I Girondins sono quartultimi a 20 punti, a una lunghezza dal Metz e a 3 dal Lorient. Servono giocatori come lui per risalire.

Personalità

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Prima del match con lo Strasburgo, vinto 4-3, i tifosi hanno appeso uno striscione contro i giocatori, reduci dalla sconfitta con il Marsiglia due giornate fa. La prima dopo 44 anni di storia tra i due club: “Rimarrete per sempre quelli che hanno perso contro l’OM!”. Contro il Rennes, il 16 gennaio, hanno incassato addirittura 6 reti in trasferta. La risposta è arrivata sul campo, anche grazie ad Adli, che da capitano ha contribuito alla vittoria del Bordeaux per 4-3. Fin qui il fantasista in campionato le ha giocate tutte, 6 assist e un gol in 22 partite. A giugno vestirà la maglia rossonera, l’operazione è ufficiale dall’estate, ma nonostante altri obiettivi sta onorando l’ultima stagione con il Bordeaux. A fine match ha rilasciato dichiarazioni importanti, da leader tecnico e non: “Sapevamo di dover reagire. Prima della partita ho chiesto di giocare con la Curva Sud di fronte a noi per poter vedere negli occhi quello striscione, nella speranza di tirare fuori l’orgoglio”. Così è stato.

Step by step

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Adli è il miglior giocatore della stagione del Bordeaux, nel complesso tutt’altro che positiva, anzi. A novembre, dopo aver perso 3-2 con il Psg, Yacine ha incassato i complimenti di Titì Henry: “Sei stato coraggioso – gli ha detto – oggi ho visto un nuovo Adli”. Lui ha sorriso: “Stiamo ricostruendo, abbiamo bisogno di tempo. Non è un discorso personale, ma collettivo. Ci sentiamo più responsabilizzati”. Lui in primis. Quest’anno ha iniziato malino, qualche panchina di troppo nelle prime gare e poco campo, poi Petkovic l’ha rimesso sulla trequarti e i risultati si sono visti”. Sei assist. In alcune occasioni ha fatto anche il falso nove. “Posso fare la differenza, la concorrenza non mi spaventa”. Se fosse stato per lui avrebbe fatto i bagagli già in estate, ma un’altra stagione in Francia può fargli solo bene. Antonio Manicone, il vice di Petkovic, ne aveva parlato così tempo fa: “Ha personalità, fa cose straordinarie”. Il Milan se n’è accorto da tempo. In attesa di conoscere il destino di Kessie – ormai lontano dal Milan –, Maldini, Massara e Pioli possono stare tranquilli. Yacine darà soddisfazioni.

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