Gol, assist e magie: così Brahim fa dimenticare Calhanoglu

Lo spagnolo è già in forma e contro il Modena ha regalato sprazzi di classe. Ottima l’intesa con Theo: ora Diaz vuole la maglia da titolare

dalla nostra inviata Alessandra Bocci

25 luglio – Milanello (Va)

Il Milan sta cercando l’erede di Calhanoglu, ma per il momento può fare con quello che ha già in casa: Brahim Diaz è tornato a Milanello da Madrid e ha dimostrato subito di poter entrare nella parte. Certo, è leggerino e non potrebbe reggere l’urto e il peso del ruolo in ogni partita, ma le qualità che si erano viste nella stagione passata sono ancora ben visibili sotto la ruggine delle vacanze estive. Nell’amichevole con il Modena, secondo test per il Milan, primo per il giocatore spagnolo, Brahim è stato il migliore in campo. E questa non può che essere una buona notizia per Stefano Pioli, intento a costruire una squadra in grado di compiere un altro step e a non sfigurare contro le grandi d’Europa.

Progetti

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Certo, ci sarà molto da lavorare, perché gli undici gol segnati contro formazioni di serie C (sei alla Pro Sesto, cinque al Modena) non possono dire molto, con tutto il rispetto per queste due squadre. Il Modena è stato uno sparring partner convincente soprattutto nel secondo tempo, quando sono entrati in campo per i rossoneri anche molti ragazzi come Daniel Maldini e Lorenzo Colombo. I cinque gol erano arrivati tutti nel primo tempo: subito Brahim Diaz, poi Rafael Leao, Tomori, Krunic e Theo Hernandez. A proposito di Theo, sembra uno dei più in forma e anche Rafa Leao ha regalato buone idee e assist ai compagni. Ma il più ispirato è stato senza dubbio lo spagnolo, che ha fatto di tutto per tornare a Milano ed è evidentemente deciso a guadagnarsi spazio nella stagione che porta ai Mondiali. Dopo due minuti, ecco la magia: dribbling, fuga in area e un rasoterra preciso che concretizza il bel colpo di tacco di Theo. Ma non è finita qui, perché Brahim Diaz confeziona una palla gol deliziosa per Leao, che non vuole essere da meno e dopo poco serve Krunic per il 4-0.

Sistemi

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Si è parlato molto in questi giorni del ruolo di Giroud, che arriverà in Italia lunedì. Con l’attaccante francese si presenteranno a Milano anche Mike Maignan e Ante Rebic, mentre bisognerà aspettare ancora qualche giorno per il rientro di Simon Kjaer, che con la sua Danimarca è arrivato fino alla semifinale europea. Ibra continua a lavorare per essere pronto già alla prima di campionato contro la Samp: possibile, non certo. E ci vorrà un po’ di rodaggio per il nuovo arrivato Olivier e per Rebic, quindi non c’è alcuna fretta di cambiare sistema di gioco per favorire la coesistenza dei due pesi massimi Zlatan e Giroud. Si è parlato di una virata sul 4-4-2, ma per il momento Pioli sembra deciso a non cambiare troppo l’assetto del Milan, un assetto che ha portato tante soddisfazioni e anche se ha prodotto qualche difficoltà nel finale non pare destinato a finire in cantina. Molto logicamente dipenderà anche dal mercato e dal giocatore che sarà inserito al posto di Calhanoglu, però al momento Diaz sembra garantire una dose di entusiasmo ed energia sufficiente a giocarsi quel posto. Ora per il Milan due giorni di riposo, poi la preparazione per il primo test internazionale, sabato prossimo a Nizza. Lì forse si capirà qualcosa in più della stagione che comincia.

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