Gioco, personalità e difesa: Milan, le 5 lezioni della Champions

La sconfitta di Anfield ha mostrato il divario con l’élite del calcio europeo, ma ha confermato che i rossoneri sanno trovare il gol con manovre ragionate. E il portiere non fa rimpiangere Gigio

Una partita che farà crescere. Lo ha assicurato Pioli, lo hanno capito i giocatori, lo sperano i tifosi. Forse, da un lato, meglio così: se il Milan, per ipotesi, si fosse ritrovato in un girone un pelo più morbido e magari avesse esordito con una vittoria, opinioni e sensazioni avrebbero rischiato di essere fuorviate. Dopate. Il Liverpool invece ha raccontato al mondo rossonero la nuda realtà, che è poi quella che aiuta a crescere: il Milan che entra di nuovo nell’Europa che conta, non potrà indossare subito il vestito buono. Serviranno pazienza, tempo, investimenti e una riduzione della forbice non soltanto a livello di club, ma di movimenti nazionali. La buona notizia è che finalmente il Diavolo questo processo l’ha iniziato. Con tutte le luci e le ombre del caso. Come tornano i rossoneri a Milanello da Anfield? Vediamolo in cinque punti.

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