L’amministratore delegato dell’Inter: “È assurdo che le Asl si comportino in modo diverso. Diventa ancor più di rilievo il mio allarme di qualche giorno fa, con la richiesta di ridurre gli impegni delle nazionali”
A causa delle positività riscontrate un paio di giorni fa da Edin Dzeko (Roma) e José Maria Callejon (Fiorentina), le rispettive Asl di competenza hanno bloccato le partenze di sette giocatori giallorossi e dei 13 viola per le nazionali. Un’altra Asl romana invece ha dato il via libera ai laziali. Sulla questione è intervenuto Beppe Marotta che ha tuonato chiedendo l’intervento del ministro Vincenzo Spadafora. “C’è un forte rammarico – spiega l’ad dell’Inter all’Ansa – : invoco l’intervento del ministero dello sport. Questa situazione è iniqua, porta a un’alterazione della regolarità delle competizioni”.
Uniformità
—
L’amministratore delegato nerazzurro è entrato poi nello specifico: “È assurdo che le Asl si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, o da Milano a Firenze – ha aggiunto Marotta – Fermo restando che ci sono i protocolli rigidi e che giustamente tutti dobbiamo rispettarli, c’è la zona d’ombra nella mancanza di centralità di questa gestione: e ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club. Diventa ancor più di rilievo il mio allarme di qualche giorno fa, con la richiesta di ridurre gli impegni delle nazionali”.
8 novembre 2020 (modifica il 8 novembre 2020 | 20:45)
© RIPRODUZIONE RISERVATA