Forte, sorridente e con le idee chiare: il baby Calafiori riparte da Amsterdam

Contro l’Ajax serata da ricordare (pallonata del raccattapalle a parte) per il gioiellino prodotto del settore giovanile della Roma, che in Olanda ha avuto la sua chance e l’ha saputa sfruttare: “I giovani hanno talento, fateci giocare”

Già vederlo in televisione così sorridente, semplice, nell’ammettere che forse la pallonata del raccattapalle “ci può stare quando vedi che un avversario perde tempo” fa capire molto di chi sia Riccardo Calafiori. Diciannove anni tra un mese, terzino sinistro prodotto del settore giovanile della Roma, assistito da Mino Raiola, una storia personale fatta di continue cadute e risalite. Eppure, nonostante questo, sempre sereno, sorridente, propositivo.

La chiamata

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Il sorriso gli è andato via per qualche minuto ieri sera ad Amsterdam quando Fonseca, a freddo, lo ha buttato nella mischia al posto di Spinazzola e ha realizzato in pochi secondi che avrebbe dovuto sostituire uno dei laterali più in forma d’Europa. Dopo che negli ultimi 4 mesi aveva giocato appena mezz’ora, poteva avere le gambe di burro e invece Calafiori, senza strafare, ha fatto suo il consiglio del suo amico De Rossi: ha giocato semplice. Ha pensato a difendere, con ordine, ad attaccare quando possibile senza esagerare, cercando di essere lucido in tutte le fasi della partita. E non ha sbagliato praticamente nulla, reagendo, ma neanche troppo, quando un raccattapalle dell’Ajax gli ha scagliato contro il pallone per una rimessa laterale.

Onesto

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Cuore e testa, dunque, in campo e fuori, anche quando con onestà ha ammesso: “Nel calcio olandese i giovani alla mia età sono titolari fissi e hanno esordito in Serie A, noi il talento lo abbiamo e ci devono far giocare”. Un messaggio a Fonseca o alla società? Assolutamente no, troppo rispettoso e serio Calafiori per farlo. Ma un messaggio al mondo del calcio sì. In questa stagione, tra Covid e guai muscolari, è rimasto fuori praticamente tre mesi, giocando appena sei partite. In Europa League ha segnato un gol bellissimo contro lo Young Boys e adesso aspetta nuove occasioni prima di decidere il suo futuro.

Il futuro

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Andare a giocare in prestito (ha rinnovato da poco fino al 2025) o restare a Trigoria e continuare il suo percorso di crescita? Se De Rossi (Daniele) dovesse allenare lo crescerebbe volentieri, così come volentieri lo prenderebbero Cagliari, Fiorentina, Verona e Sassuolo, che in passato hanno chiesto informazioni. Le stesse informazioni che hanno chiesto Arsenal, Psg e negli ultimi mesi il Monaco e un paio di club spagnoli, a cui la Roma ha sempre detto no. Anche perché dal 2018, da quando fu costretto ad operarsi in America, la società lo ha sempre aspettato e sostenuto.

Pensiero speciale

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Perché oltre al giocatore Calafiori, a Trigoria tutti stravedono per Riccardo, inteso come ragazzo semplice, di buona famiglia, che vive ancora con mamma, papà e sorella di 14 anni (zona piazzale degli Eroi), che ama il pesce, soprattutto crudo, e ha preso da qualche mese la patente. A novembre, poco prima del rinnovo, con l’esame fatto non appena superato il Covid. Una persona semplice, genuina, che ieri ha vissuto una serata splendida con un piccolo grande peso nel cuore, vista la scomparsa, un mese fa, dell’amatissima nonna materna, Eleonora. Anche lei, come tutta la famiglia, ha tifato per la sua notte speciale ad Amsterdam.

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