Firenze, i dettagli del restyling del Franchi. Il sindaco Nardella: “Obiettivo 40mila posti”

Stamane commissione congiunta a Palazzo Vecchio: il nuovo impianto entro il 2026, le parole del primo cittadino, del dg del Comune di Firenze e del capo progettista

Entro il 2026 Firenze e la Fiorentina avranno un nuovo Artemio Franchi, rinnovato. Nel capoluogo toscano è stato il giorno della commissione congiunta a Palazzo Vecchio, in cui il termine per i lavori è stato infatti fissato tra quattro anni: “Entro il 2026 si prevede la realizzazione di stadio, sistema tranviario e parcheggi – ha spiegato il direttore generale del Comune Giacomo Parenti -. Poi la nostra idea è quella di realizzare anche l’area verde di Campo di Marte entro il 2026”.

Prospettive

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“L’impatto del cantiere dello stadio sulla città di Firenze sarà limitato – ha sottolineato il dg – e tra i cantieri ci sarà contemporaneità”. Il progetto della riqualificazione è in mano allo studio Arup che ha vinto il concorso: “Lo stadio avrà 7.000 metri quadrati di nuovi spazi commerciali come lounge, merchandising, ristoranti”. Ne ha spiegato la portata direttamente il capo progettista, David Hirsch: “Ci saranno poi due nuovi hub per la cultura e per eventi e spettacoli: un auditorium di 1.600 metri quadri, da 1.000 posti, e 1.700 metri quadri di spazi espositivi a servizio della città. Il parcheggio sarà grande 15.000 metri quadri con 500 posti auto”.

Il primo cittadino

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Verso ora di pranzo ha preso la parola il sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Il tavolo tecnico con la Fiorentina è già partito e forniremo passo dopo passo la progettazione alla società, per avere un costante canale di dialogo e di confronto”. Una stretta sinergia con il club, quindi: “Verranno demolite tutte le superfetazioni realizzate per Italia ’90. Lo stadio Franchi sarà vissuto tutti i giorni: sarà un polo d’attrazione culturale, grazie agli spazi che ricaveremo dietro le vecchie curve, con una sala congressi e una sala per una galleria d’arte moderna, il Museo della Fiorentina e il Museo della Nazionale”. Poi, non è mancato ovviamente un riferimento alla capienza: “L’obiettivo è quello di mantenere almeno 40.000 posti con una grande attenzione verso i disabili (oltre 200 posti per handicap)”. Massima attenzione alle tempistiche, spesso variabile fondamentale quando si parla di lavori di questo tipo: “Se sarà confermato il termine del 31 dicembre 2023, per allora avremo appaltato i lavori. Se il termine sarà precedente, potremmo aver appaltato i lavori a luglio. Si conferma che sarà la Sovrintendenza speciale di Roma a valutare i vincoli architettonici dell’impianto ed entro la fine del 2026 vogliamo aver terminato tutti i lavori. L’aumento dei costi delle materie prime? Il dl 50 ci consentirà di coprire tutti i costi, poi strada facendo valuteremo il da farsi. Abbiamo un piano di presentazione alla città del progetto per la seconda meta di giugno e sulle infrastrutture esterne è già finanziata la nuova linea tranviaria”.

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