Fiorentina, Belotti non segna più: i numeri del digiuno da gol

Cercasi Gallo Belotti. La coperta di linus dell’impegno profuso senza palla ormai non basta più. Arrivato a fine gennaio a Firenze, dopo due mesi e mezzo l’ex attaccante di Torino e Roma ha numeri offensivi da profondo rosso, anche in confronto ai suoi non illustri predecessori, e ha sempre meno tempo per convincere la società a puntare su di lui anche per la prossima stagione.

Fiorentina, i numeri di Belotti

Una rete in tredici gare. Quando si appresta a scavallare i mille minuti giocati in viola, il bottino di Andrea Belotti rimane misero, congelato all’unico guizzo col Frosinone, datato 11 febbraio, alla prima da titolare col giglio sul petto. Arrivato a Firenze per risolvere una volta per tutte l’atavico problema del post-Vlahovic, Belotti, numeri alla mano, ha fatto anche peggio di chi lo ha preceduto: a ridosso dei mille minuti giocati con la Fiorentina, Krzysztof Piatek (il primo successore del serbo dopo la sua cessione alla Juventus) aveva messo a referto 6 gol; Arthur Cabral ha superato i mille a quota 3 gol e 2 assist. Ma anche Jovic (6 gol, 1 assist), Lucas Beltran (4 gol, 1 assist) e persino M’Bala Nzola (2 gol, 2 assist) con 1000′ nelle gambe avevano fatto di più sotto porta.

Non solo Belotti, l’attacco non convince

Era stato il primo a difenderlo, un mese fa, quando i conti iniziavano a non tornare. Ora anche Vincenzo Italiano chiede di più al proprio centravanti. Se infatti dopo la gara di ritorno contro il Maccabi Haifa il tecnico viola ne esaltava l’indole generosa, dal post-Milan Italiano ha iniziato a richiedere qualcosa in più (a lui e non solo) sotto porta. Arrivati a questo punto della stagione non possono più bastare una scivolata a centrocampo o una respinta di testa nella propria area su angolo a giustificare l’impiego di un attaccante che, comunque, continua a giocare anche per assenza di alternative. Nonostante questo Belotti, troppo poco sono sembrati sia Kouame che Nzola. E i problemi di Belotti non sono solo figli di un giocatore ormai lontano dai fasti granata, ma anche atavici difetti di un sistema di gioco che anche quest’anno (salvo un exploit finale di Beltran, a quota 6) non produrrà una prima punta da doppia cifra in campionato: in Serie A il capocannoniere continua ad essere Nico Gonzalez (al pari con Bonaventura, 7 gol), con la Fiorentina che rimane l’unica squadra delle prime dieci insieme alla Lazio a non avere un calciatore con almeno 8 reti a referto.

Belotti, la Conference per guadagnarsi la conferma

Proveranno a risolversi i problemi a vicenda, il Gallo e Italiano, a cominciare dalla prossima settimana: due impegni in casa Genoa e poi Plzen. Già domani coi rossoblù potrebbe tagliare il traguardo dei mille minuti in viola (è a quota 945′), ma il vero obiettivo è l’appuntamento di Conference. Quella di giovedì dovrà essere la notte del Gallo, chiamato ad alzare la cresta anche per guadagnarsi una conferma che fino a qualche settimana fa pareva quasi scontata: in prestito secco dalla Roma fino a giugno, Belotti deve cercare di convincere una società che ha frenato qualsiasi discorso su un possibile prolungamento del soggiorno dell’attaccante a Firenze, uno stop nelle trattative dovuto sia all’incertezza sulla futura guida tecnica del club dopo il probabile addio di Italiano sia alle prestazioni del centravanti.


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