Esposito fra il modello De Rossi e Mancini: “Daniele è sempre stato il mio idolo”

Il capitano della Spal è cresciuto seguendo gli insegnamenti del suo attuale allenatore a Ferrara e ritorna ora nel gruppo di Nicolato per la gara di domani ad Ancona contro la Germania: “Chi viene in Nazionale, qualunque selezione essa sia, deve capire che sta indossando la maglia più importante che possa mai portare”

Non capita a tutti di avere il proprio punto di riferimento calcistico come allenatore. Salvatore Esposito ha un rapporto speciale con Daniele De Rossi. Il campione del mondo lo ha preso sotto la sua ala quando era nello staff azzurro della Nazionale – nella quale Salva ha debuttato a giugno in Inghilterra – e ora è diventato il suo allenatore nella Spal. Affidandogli la fascia di capitano. “Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui, è un motivo d’orgoglio per me perché è sempre stato il mio idolo. Per me è anche una responsabilità in più perché oltre a far bene per me e per la Spal ci tengo particolarmente a fare bene per lui perché è una persona che mi aiuta tanto e mi dà tanto. A volte mi pesa anche perché vorrei dare qualcosa in più perché il mister se lo merita, ma lo pensiamo tutti alla Spal. È una persona che si fa volere bene, è un allenatore molto preparato. Ed è un esempio anche fuori dal campo. Lo chiamo mister anche se lui non vuole”.

PRONTO PER LA GERMANIA

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Esposito è tornato nel gruppo dell’Under 21 per l’amichevole di sabato contro la Germania ad Ancona, lui che è stato ed è ancora uno dei punti cardine della Nazionale di Nicolato. Ha saltato le ultime partite di qualificazione perché alla corte di Mancini ma per lui l’azzurro non ha sfumature: “Le gare di qualificazione le ho viste quando ero in Nazionale maggiore perché io faccio parte di questo gruppo, ci tengo molto a questa maglia, per me è una grande soddisfazione indossarla, questa e quella della Nazionale maggiore. L’attenzione di Mancini per i giovani come me, ora Fagioli e Pafundi e tanti altri è una sensazione fantastica, è la cosa più bella che ci sia avere come c.t. uno che ha un occhio riguardo verso i giovani: è una possibilità che dobbiamo cercare di sfruttare, a prescindere che sia prima squadra o Under 21. Chi viene in Nazionale deve capire che sta indossando la maglia più importante che possa mai portare”.

LUNGO CAMMINO

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Salva ne ha già portate tante e a tanti livelli. Dalla Primavera dell’Inter non ha scelto la strada più comoda. È andato in C, ora è capitano in B. “Io ho fatto questa scelta differente, devo dire che mi ha formato come ragazzo e come giocatore. Quando inizi in una piazza come Ravenna in C, provenendo da un settore giovanile come quello dell’Inter dove hai tutti i comfort, cominci a capire come vanno le cose e come va la vita. Poi faccio i complimenti a chi riesce a uscire dalla Primavera e andare subito in A o in B, si vede che sono stati più pronti di me quando avevo la loro età”.

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