Esame superato per Chiesa, ma la Juve non ha fretta

Due gol per tornare a rivedere la luce. Quarantacinque minuti di calcio (quasi) vero per ritrovare piano piano le sensazioni di un tempo. A quasi dieci mesi dal gravissimo infortunio patito all’Olimpico di Roma, Federico Chiesa è sceso nuovamente in campo: un test in famiglia per fare il punto sul lungo percorso di recupero che è ormai arrivato all’ultimo chilometro. Era il momento della verità per l’attaccante della Juve; il passaggio necessario per verificare lo stato di forma e le risposte del ginocchio sinistro, dopo diversi giorni di lavoro più intenso, in una partitella a campo intero. L’esame è stato superato: l’amichevole è durata un solo tempo e vi hanno preso parte i compagni di squadra non impiegati da Massimiliano Allegri con l’Empoli, i giocatori della Primavera di Paolo Montero che non avevano giocato nella vittoria di proporzioni tennistiche sul Cagliari in campionato e, come avversari, alcuni ragazzi della formazione Under 17. Il tabellino dice 7-1 per i più “grandi” con la tripletta di Cerri, i gol di Miretti e Lipari e appunto la doppietta di Chiesa mentre per i più “giovani” è andato in rete il classe 2006 Finocchiaro.

Juve, finalmente Pogba: il francese torna a lavorare in gruppo

Guarda la gallery

Juve, finalmente Pogba: il francese torna a lavorare in gruppo

Ripartenza

Federico riparte da due gol, quindi, ma questa non è certo la cosa più importante. Significativo è, invece, il fatto che sia tornato a correre, scattare, calciare per 45 minuti in un collaudo vero. Tradotto, è Chiesa è tornato nuovamente a sentirsi calciatore: la sua corsa si era fermata lo scorso 9 gennaio con la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro in casa della Roma ed era iniziata una lunga parentesi fatta di duro lavoro di riabilitazione dopo l’intervento chirurgico svolto a Innsbruck. Un altro passo avanti verso il rientro, insomma, come ci si aspettava. Ora sotto la lente c’è la condizione fisica, che naturalmente non può essere ottimale dopo una così lunga assenza. Questo implica delle riflessioni su quando arriverà il momento giusto per la prima convocazione. Massimiliano Allegri studia il da farsi, confortato certo dal test di ieri ma con la consapevolezza che la fretta è cattiva consigliera. La parola d’ordine resta prudenza, necessaria perché il percorso di recupero si compia a dovere. L’ha ricordato lo stesso tecnico alla vigilia della sfida con l’Empoli: «Affrettare il recupero per riavere Chiesa e Pogba una partita prima e pregiudicare tutto sarebbe follia pura». Non avverrà nulla di tutto ciò. Così come inutile sarebbe interrompere la tabella di marcia seguita nelle ultime settimane per una convocazione senza poi essere protagonista in campo ma semplicemente per riassaporare l’atmosfera della partita. Meglio restare alla Continassa e allenarsi anche se i compagni sono in trasferta per la Champions League, in modo da dare continuità alla ricerca della forma fi sica migliore. E’ quindi molto probabile che Allegri decida di non portare Federico a Lisbona per la partita con il Benfica e lo lasci a casa a lavorare. E’ già accaduto in occasione del viaggio in Israele: con la Juve impegnata a Haifa, Chiesa era rimasto a Torino a lavorare con i ragazzi dell’Under 17 proprio per non perdere il ritmo. L’orizzonte per la prima chiamata in gruppo sembra così destinato a spostarsi sulla trasferta di Lecce (29 ottobre), per poi magari mettere in preventivo già qualche minuto nelle gare successive prima della pausa del Mondiale: tra Psg, Inter, Verona e Lazio si potrebbe davvero festeggiare il rientro tanto atteso di Fede.

Allegri: "Vittoria importante. Champions? Non siamo ancora fuori"

Guarda il video

Allegri: “Vittoria importante. Champions? Non siamo ancora fuori”

Iscriviti al Fantacampionato del Corriere dello Sport: Mister Calcio CUP

Precedente Arbitri Champions League: Marciniak per il Milan, Jovanovic per la Juve Successivo Juve, sei gare senza subire gol: la difesa resta una certezza per Allegri