È un Mancini diverso, la Roma se lo gode

ROMA – Se la calma è la virtù dei forti, Gianluca Mancini deve aver imparato che con l’autocontrollo può salire quell’ultimo gradino che gli manca per entrare nell’olimpo dei grandi difensori. Nel precampionato e a Salerno, prima gara ufficiale della stagione, il centrale ha guidato la difesa della Roma con autorevolezza senza dover ricorrere alle maniere forti. Non ha commesso neppure un fallo, in controtendenza rispetto alla passata stagione di Serie A conclusa con 59 interventi puniti (il più falloso della squadra) alla media di quasi 2 falli a match.

Roma-Cremonese, la probabile formazione di Mourinho

Guarda la gallery

Roma-Cremonese, la probabile formazione di Mourinho

Mancini e la disciplina

Ma c’è di più. Il vero cruccio del 2021-22 di Mancini furono i cartellini. Il difensore fu sanzionato 23 volte (22 gialli e 1 espulsione) dovendo saltare ben 5 partite (4 in campionato e 1 in Conference) per squalifica. Troppe. Insomma, l’agonismo che da sempre ha caratterizzato il suo modo di stare in campo è andato in qualche occasione sopra le righe, fino ad arrivare al punto che gli stessi arbitri sembravano non perdonargli più interventi e proteste. Mancini in estate ha lavorato molto su questo aspetto, trovandosi a dover conciliare la dimensione disciplinare (fondamentale per un difensore) e l’agonismo che comunque è un suo marchio di fabbrica irrinunciabile. Mourinho ne apprezza il temperamento e crede che le sue qualità siano fondamentali per completare il puzzle del pacchetto arretrato: Mancini sa giocare di anticipo e alzare la pressione meglio di chiunque altro, Smalling è il leader tecnico, mentre Ibañez è il più veloce e garantisce recuperi in campo aperto. Dopo aver controllato gli attaccanti della Salernitana, oggi pomeriggio i tre difensori di Mou affronteranno la Cremonese di Okereke, che nella passata stagione con la maglia del Venezia ha punito due volte i giallorossi in altrettante gare. Allerta massima all’Olimpico.

Spinazzola, Mancini, Pellegrini e tutta la Roma si veste Toyota

Guarda la gallery

Spinazzola, Mancini, Pellegrini e tutta la Roma si veste Toyota

Mancini e i compiti di costruzione

Il classe ’96 di Pontedera, tra l’altro, nella Roma 2.0 dello Special One sta cominciando ad avere compiti di costruzione oltre che di rottura. Spesso, infatti, la squadra imposta partendo dal centro-destra, dove agisce lui, per uscire dalla parte di Karsdorp o tentare un cambio di gioco da Spinazzola a sinistra. In Salernitana-Roma, Mancini ha completato 43 passaggi con l’88% di precisione, posizionandosi nella speciale classifica dei “costruttori di gioco” solamente dietro i compagni centrocampisti Cristante (47) e Pellegrini (45). L’abitudine a giocare in una difesa a tre – allenata nel laboratorio di Gasperini a Bergamo – non gli ha comunque fatto dimenticare movimenti e posizionamenti di una difesa a 4, che viene utilizzata in Nazionale. Roberto Mancini è tornato a convocare Gianluca dopo averlo tagliato dalla lista per l’Europeo del 2021 a una settimana dall’esordio contro la Turchia all’Olimpico, lasciandogli una ferita aperta visto il trionfo finale. Ma nel nuovo ciclo post Macedonia, senza Chiellini e con la necessità di rifondare gran parte del gruppo, il romanista potrebbe avere più spazio e opportunità. Il rinnovo con la Roma fino al 2027, che lui ha descritto come «una storia d’amore che continua ogni giorno», continuerà a dargli stabilità e fiducia pure in ottica azzurra.

Mourinho e l'Olimpico sold out: "Incredibile, noi orgogliosi di questa passione"

Guarda il video

Mourinho e l’Olimpico sold out: “Incredibile, noi orgogliosi di questa passione”

Iscriviti al Fantacampionato del Corriere dello Sport: Mister Calcio CUP

Precedente Reguilon, la Lazio si aspetta il sì del Tottenham Successivo Inzaghi è democratico: all’Inter il gol è di tutti