Inzaghi è democratico: all’Inter il gol è di tutti

MILANO – C’è già una cooperativa del gol, l’etichetta forte è un lascito dello scorso campionato. In questo, anche Simone Inzaghi si è affrettato a dare una passata di evidenziatore ai numeri. Non è un’Inter da monologo: l’orchestra diverte, ha un’efficacia tradotta anche nelle reti di chi un posto in campo dovrà guadagnarselo di continuo. Non a caso, la fotografia di Inzaghi al tris sullo Spezia di due sere fa, è stata l’azione del terzo gol interista cucinata da tre giocatori subentrati. Un coinvolgimento trasversale che ha rubato l’occhio. Ad ogni modo, già cinque esultanze e tutte con giocatori diversi: questo ha prodotto una squadra dall’aspetto autoritario. Lukaku, Dumfries, Lautaro, Calhanoglu e Correa. Una partecipazione collettiva che fa rima con ambizione, pensando già al prossimo step che è la serata dell’Olimpico e un primo esame per l’Inter.

Inter, tris allo Spezia: a segno Lautaro, Calhanoglu e Correa

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Inter, tris allo Spezia: a segno Lautaro, Calhanoglu e Correa

Gol e analogie

Proprio nel luogo dove l’anno scorso si consumava il primo scivolone nerazzurro in A, peraltro. A proposito di analogie con l’ultima stagione, quell’Inter di Inzaghi partiva addirittura con sei marcature diverse nei sette gol iniziali – Correa sfoderò una doppietta – in principio di campionato. Per poi chiudere col miglior attacco del torneo, 84 reti segnate e diciassette interpreti diversi in zona-gol. Diventati ventuno, se si allarga il concetto all’intera stagione: De Vrij, Gosens, Ranocchia e Sensi iscrivevano il proprio nome tra Champions League e Coppa Italia. Cresce l’Inter che con Lukaku, due anni fa, arrivava invece a 89 gol in campionato. Il gigante belga traina di nuovo un gruppo che magari ha rispolverato antichi vizi, quelli che Inzaghi rimarcava l’anno scorso – il primo tempo con lo Spezia, per esempio, era già da goleada però si è chiuso soltanto col minimo vantaggio – ma che finora tiene i conti in ordine. E deciso a ingrassare la classifica adesso che viene il bello. Lazio e derby, prima di una Champions League che è cartina di tornasole e con l’impegno intermedio contro la Cremonese.

Dumfries al 95' fa impazzire l'Inter: che esultanza con Inzaghi!

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Dumfries al 95′ fa impazzire l’Inter: che esultanza con Inzaghi!

Lukaku-Lautaro, facile intesa

Vista così, l’Inter ci arriva caricata a pallettoni. Lungo un percorso iniziale che promette bene, a dispetto di amichevoli probanti ma sbilanciate a favore di squadre che stavano svolgendo una preparazione diversa. L’avvio di Inzaghi va oltre uno strato di scetticismo formatosi nel pieno del pre-campionato. Edificando il mercato, ma anche i nuovi gol, su Lukaku l’Inter si trova in ottime mani. L’importante è che il cammino nerazzurro non sia punteggiato di pause, in attacco, com’era successo per due mesi e mezzi a Lautaro nello scorso campionato. Ma il binomio ricomposto con Lukaku, altra metà del cielo, l’intesa scattata in automatico e i numeri che sono dalla loro parte parlano da soli. Pure allo start della stagione incentrata sul ritorno di Big Rom in Italia. L’Inter girerà attorno a lui, ma ha imparato a diversificare la produzione. Anche questo può fare la differenza: un buono tendente all’ottimo che autorizza Inzaghi a sfregarsi le mani.

Acerbi sempre più vicino all'Inter

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Acerbi sempre più vicino all’Inter

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