Dybala, era già pronto il regalo alla Juve per il rinnovo: il retroscena

TORINO – Un finale così proprio non se l’era immaginato Paulo Dybala: aveva già pronti gli argomenti per controbattere all’offerta della Juventus, aveva studiato insieme con l’amico di famiglia, assurto al ruolo di procuratore, Jorge Antun una strategia per la trattativa, in cui emergesse né rigidità né arrendevolezza ma disponibilità a ragionare su una proposta al ribasso, a discutere punto su punto per trovare un accordo, consapevole che la situazione era complessa, ma nello stesso tempo fiducioso che si potesse ancora andare avanti insieme. Invece la Joya è rimasta spiazzata perché i dirigenti bianconeri manco l’hanno fatto l’offerta: per il club il contratto finisce il 30 giugno e non ce ne sarà un altro. Una doccia fredda: il numero 10 bianconero ha accusato il colpo. Frastornato, amareggiato, deluso. Neppure la notte ha attutito una sensazione di disorientamento e di frustrazione dura da digerire. La 10 sulle spalle, il ruolo di capitano futuro, sette lunghi anni a Torino, simbolo del club, idolo dei tifosi, 113 gol, tutto spazzato via da tre semplici parole: fuori dal progetto. Paulo ne ha parlato con la famiglia, si è confidato con gli amici e con alcuni compagni di squadra e ancora non si capacita per l’addio e, soprattutto, per il modo in cui si è consumato.

Arrivabene: "Dybala? Abbiamo deciso di non rinnovargli il contratto"

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Arrivabene: “Dybala? Abbiamo deciso di non rinnovargli il contratto”

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