Doppietta di Théréau E’Udinese rialza la testa

Théréau su rigore segna la sua prima rete stagionale e porta in vantaggio i bianconeri LAPRESSE

Théréau su rigore segna la sua prima rete stagionale e porta in vantaggio i bianconeri LAPRESSE

Dalla prestazione contro la Juventus, alla concretezza contro il Pescara. L’Udinese torna al successo dopo 5 gare di fila senza gioie battendo il Pescara 3-1 con due rigori (uno di Thereau e uno di Zapata) e un gol ancora del francese. Inutile il lampo di Aquilani per gli abruzzesi. A fine gara i tifosi pescaresi hanno voluto la squadra sotto la curva per caricarli e spronarli a continuare sulla strada dell’impegno visto anche in Friuli. L’Udinese sale a 10 punti, puntellando una classifica che si sarebbe complicata in caso di altra zoppia. E per Delneri esordio casalingo positivo. Gigi Delneri cerca il primo successo della sua gestione all’esordio casalingo. Il recupero di Widmer gli offre un terzino destro di ruolo dopo varie toppe sistemate per gli infortuni. Il tridente offensivo resta identico a Torino: De Paul-Zapata-Thereau. Oddo cerca invece il primo successo “sul campo” (l’unica vittoria è stata a tavolino contro il Sassuolo) con il 4-3-2-1 che diventa spesso un 4-1-4-1 con Brugman centro di gravità davanti alla difesa. Senza Manaj e Bahebeck infortunati, la prima punta è Caprari.
l’avvio — Parte meglio l’Udinese che al 5’ va vicino al gol con Thereau in diagonale e poi passa con il francese che trasforma un rigore. Kums in verticale per Zapata, Campagnaro è in ritardo e lo atterra. Decisione giusta dell’arbitro Rocchi. Thereau segna con un mezzo scavetto. La risposta del Pescara è macchinosa. Gli abruzzesi devono giocare palla a terra per entusiasmare ed è per questo paradossale che l’occasione migliore arrivi dal cielo. Un pallone orfano casca dalle parti di Caprari che in mezza rovesciata centra la traversa. Ma è tutto qui nel primo tempo del Pescara, non c’è altro.

Anzi, quasi rischia di subire il raddoppio quando Thereau prolunga per Zapata e la difesa si fa trovare cristallizzata. Buon per Oddo che il diagonale dell’attaccante friulano è largo.
la ripresa — Si riparte con gli stessi uomini e lo stesso andamento. Solo che il Pescara prende in mano le operazioni di più rispetto al primo tempo. Almeno nelle intenzioni. La conclusione di Memushaj dopo 6’ è centrale, ma almeno segnala la sua presenza in campo dopo un primo tempo oscurato da Widmer. La convinzione degli abruzzesi si denota anche nel recupero palla, più aggressivo e convinto. Caprari ne beneficia ripartendo rapido e colpendo poi male. Ma il Pescara è un pugile che picchia a vuoto. E quando l’Udinese sente la fatica, ecco la boccata della salvezza. Badu arriva al limite dell’area, calcia e Bizzarri respinge troppo corto, sui piedi di Thereau, che ha il tempo di mirare. La doppietta del francese costringe Oddo a cambiare le carte negli ultimi venti minuti, recupero compreso. Entrano Crescenzi e Mitrita per Cristante e Benali. Il gioco riprende e Aquilani si ritrova un pallone dal limite: destro preciso quasi all’incrocio e partita riaperta. I cambi di Oddo non sono stati così salvifici. Si è trattato del proseguimento dell’abbassamento di concentrazione dei friulani, “malattia” che ha colpito la squadra di Delneri per tutta la ripresa. Il rigurgito di orgoglio bianconero lo sponsorizza Fofana che dopo aver traslato il pallone da una metà campo all’altra lo calcia a lato. Il finale è sofferenza friulana visto che il Pescara prende in affitto l’area di rigore avversaria negli ultimi dieci minuti. Al 47’, in apnea, l’Udinese si guadagna un altro rigore, sempre con Zapata che questa volta viene trattenuto in area da Crescenzi. E l’attaccante questa volta si prende il pallone e batte lui: il gol del 3-1 fa esplodere la Dacia Arena. Applausi e sorrisi, ma di questa partita – per i friulani – si tiene il risultato e l’avvio del primo tempo.

 Matteo Brega 

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