Derby show anche fuori dal campo: le coreografie, i paesi collegati, gli spettatori dall’estero

Come sempre il derby sarà anche lo spettacolo delle curve: due giorni per allestire la Sud

L’urlo dei settantamila (e più) ormai non fa più notizia. Il Meazza ha abituato già da tempo Milan e Inter a giocare in uno stadio dove è complicato scorgere seggiolini vuoti. E allora il derby equivale semmai a raffinare ulteriormente lo spettacolo. Se fino a qualche anno fa la stracittadina era semplicemente lo spartiacque tra affluenza media e pienone, adesso – ogni derby che passa – si punta a coinvolgere il maggior numero di persone in modi diversi e anche fuori al di fuori dello stadio.

Evento globale

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Dall’Indonesia al Giappone, da Trinidad e Tobago al Brasile, fino ad arrivare in Cina, Australia e Canada: saranno più di 150 i Paesi collegati per il match che verrà inquadrato da oltre 20 telecamere. Inoltre sarà presente anche un drone. In tribuna stampa oltre 150 giornalisti accreditati e 29 fotografi di diverse nazionalità, mentre sugli spalti, degli oltre 75.000 presenti più di 10.000 proverranno dall’estero, con circa 145 nazionalità differenti rappresentate.

Corsa contro il tempo

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Prima della partita, come sempre, il momento più emozionante sarà quello dedicato alle coreografie delle due curve. Il Milan gioca in casa e quindi avrà la presenza scenica di maggiore impatto: la Curva Sud Milano ha potuto allestire una scenografia che coprirà tutti e tre gli anelli. Top secret come sempre i contenuti, ma è sufficiente qualche altro dato per capire il lavoro – lavorone, a volte lavoraccio – che c’è dietro: una trentina di persone che, da quando sono usciti i calendari, si sono dedicate alla realizzazione della “coreo” incontrandosi due-tre volte alla settimana e lavorando con temperature a volte proibitive. Ma, soprattutto, è stata una corsa contro il tempo perché dal giorno dei calendari – 24 giugno – al derby – 3 settembre – sono passati poco più di due mesi e un allestimento di questa portata di solito ne richiede almeno tre. Per fare un esempio: l’emozionante coreografia dell’ultimo derby casalingo rossonero (quella dedicata a medici e infermieri in prima linea contro il Covid) aveva preso tre mesi e mezzo. Notevole l’organizzazione anche per montarla all’interno dello stadio: sono serviti due giorni e un centinaio di persone. Come sarà questa coreo? Dagli ultrà milanisti filtrano due soli aggettivi, ma significativi. Uno è mastodontica (ovvero, più del solito) e l’altro celebrativa. Non resta che settare gli smartphone in modalità foto e videocamera.

Settore ospiti vaporizzato

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Ovviamente anche i tifosi “ospiti” dell’Inter risponderanno con una coreografia, che sarà però comprensibilmente di dimensioni ridotte rispetto a quella dei cugini. Occuperà infatti l’ampiezza del secondo anello verde del Meazza, con la collaborazione di tutti i tifosi che si sono fiondati sui biglietti disponibili, vaporizzati prima ancora che potesse scattare la vendita libera. Il gioco dei derby è così: questa volta lo spazio più visibile di San Siro tocca al Milan, il prossimo 5 febbraio i ruoli saranno invertiti.

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