Preoccupazione in Brasile per la crisi finanziaria del Corinthians: i giocatori non ricevono lo stipendio dalla fine di luglio. Gli stadi chiusi e la fuga degli sponsor, a causa della pandemia, hanno generato una situazione drammatica. Il presidente Andrés Sanchez sta cercando di trovare una soluzione con l’aiuto delle banche. E ha trovato, finora, l’appoggio totale della squadra che non ha mai minacciato di scioperare e di rivolgersi agli avvocati, accettando anche un taglio del 25% sui compensi pattuiti. Tra oggi e domani sono in programma altre riunioni, gli uffici della società si trovano nel quartiere Tatuapé, a San Paolo. Entro venerdì, come promesso in un’intervista, Sanchez spera di garantire gli arretrati ottenendo dagli istituti di credito un anticipo sui soldi che il Corinthians deve incassare per il passaggio di Pedrinho al Benfica. Diciotto milioni di euro, affare concluso in estate: la prima rata, in base agli accordi, sarà versata dai dirigenti portoghesi all’inizio di gennaio. Il Corinthians, centodieci anni di storia, chiamato dai suoi tifosi “Timão”, è decimo in classifica nel “Brasileirão” e ha vinto nella sua storia anche sette titoli, una Coppa Libertadores e due Mondiali per club. Ha potuto contare in passato su campioni come Gilmar, Rivelino, Socrates, Tevez e Ronaldo.