Cordaz: ritorno all’Inter dopo 17 anni, per chiudere il cerchio

Campione d’Italia con la Primavera nel 2002, debutto con i grandi in Coppa Italia con la Juve nel 2004. Sarà la riserva di Handa

Ritorno al futuro. E chissà che emozione e quanti ricordi torneranno alla mente quando varcherà di nuovo i cancelli di Appiano Gentile. Alex Cordaz è pronto a tornare a casa, quasi venti anni dopo aver vinto lo scudetto Primavera e il torneo di Viareggio con la Primavera nerazzurra. E diciassette anni dopo quel debutto nobile con la Prima squadra, a 19 anni, nella semifinale di andata di Coppa Italia pareggiata 2-2 in casa della Juventus. Cordaz entrò dopo l’espulsione di Toldo, subì la rete del pari di Di Vaio e riuscì ad entrare nel tabellino per un’ammonizione nei minuti finali. Il direttore sportivo del settore giovanile di allora era Piero Ausilio, oggi d.s. dell’Inter campione d’Italia. Ed è stato proprio Ausilio a chiamare il capitano del Crotone per chiedergli la disponibilità per questa nuova avventura, raccogliendo ovviamente il parere favorevole ed entusiasta di Cordaz.

Scelta tecnica e di lista

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La scelta dell’Inter è sia tecnica sia strategica: Cordaz, infatti, ha dimostrato nelle due parentesi in Serie A con il Crotone di essere un portiere affidabile di esperienza e temperamento, perfetto per il ruolo di vice Handanovic qualora l’Inter decidesse di mandare a giocare Radu – appena due presenze in campionato a scudetto conquistato e neanche un minuto in Coppa Italia – o addirittura di monetizzare con la sua cessione, se ci fosse un’offerta congrua al valore del portiere nel giro della nazionale romena. Ipotesi al momento lontana perché dalle parti di Appiano Gentile tutti nutrono grande stima e affetto per Radu, altro talento cresciuto nel vivaio nerazzurro. Infatti, la prospettiva di partenza di Cordaz sarà quella di terzo portiere e la sua presenza in rosa dà la possibilità all’Inter di liberare anche uno slot nella lista Champions, essendo il numero uno del Crotone appunto un prodotto del settore giovanile nerazzurro. Poi si vedrà, in base alla strada che prenderà il mercato e al lavoro sul campo quotidiano. A questo punto sarebbe Filip Stankovic l’indiziato numero uno al trasferimento, per una stagione in prestito per giocare e farsi le ossa, magari di B.

Simbolo del Crotone

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Cordaz a Crotone (titolare dal 2015) era molto più di un semplice capitano: un’istituzione, un esempio di professionalità e cultura del lavoro per i tanti giovani che sono passati negli anni in Calabria sotto la gestione Vrenna. Uno che ci ha sempre messo la faccia, nel bene e nel male. E che a gennaio si era anche tolto la soddisfazione di andare davanti alle telecamere per mandare un messaggio ai colleghi indecisi sul trasferimento a Crotone: “I ragazzi che tentennano per venire qui li lascio alle altre società a scaldare le panchine…”.

Cordaz in Calabria ha dato l’anima: protagonista della prima storica promozione in A e leader anche dell’ultima. E nella massima serie si è fatto rispettare, malgrado le due retrocessioni. Quest’anno ha chiuso con una media voto (Gazzetta) di 6,06, meglio pure di Handanovic (6). Nessuno poteva pensare in questa ultima clamorosa chance di carriera, tantomeno il presidente Vrenna, che comunque non si opporrà alla sua partenza e alla chiusura naturale di un cerchio. Lo merita l’uomo prima ancora del calciatore e nessuno lo sa bene come la proprietà del Crotone, pronta ad affidargli un ruolo da dirigente una volta appesi i guanti al chiodo. Prima, però, c’è il meritato ultimo tango all’Inter. I sogni, in fondo, non hanno età.

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