Cassano, altro attacco a Mou: “E’ scarso, sa dove può mettersi i trofei che ha vinto”

Non si placa la polemica tra Fantantonio e il tecnico: “A Madrid l’hanno mandato via perché faceva un calcio orribile. Quando smetterà dopo 3 giorni non se lo filerà più nessuno”

Non si placa la furia di Antonio Cassano nei confronti di José Mourinho. L’ex attaccante, rimasto scottato dalla frecciatina dello Special One riguardo lo scontro con Livaja avvenuto nel 2013 (quando entrambi vestivano la maglia dell’Inter), è entrato nuovamente a gamba tesa sulle parole del portoghese. Uno sfogo in piena regola. FantAntonio infatti risponde punto su punto alle parole del tecnico della Roma, iniziando proprio dalla questione Livaja: “Giuro su quello che volete che in 18 anni di carriera non sono mai arrivato con nessuno alla mani – spiega alla BoboTv – ho litigato con tutti: presidenti, calciatori, magazzinieri. Sono arrivato perfino a tirare un televisore addosso a un dirigente, ma senza mai arrivare allo scontro fisico”.

roma, milano, madrid

—  

Cassano parte proprio dalle affermazioni sul suo rendimento a Roma e Milano dove “non ha vinto nulla”, oltre a raccontare la sua esperienza al Real Madrid dove – secondo lo Special One – sarebbe ricordato “soltanto per la sua giacca”: “Volete sapere perché ho scelto di andare alla Roma e non alla Juventus? Perché per me il calcio è sempre stato amore, passione e divertimento. Se volevo vincere facile andavo alla Juventus. Potete chiedere a Totti e De Rossi – spiega il barese – vi diranno che per 5 anni ho fatto godere i romanisti. Mourinho ha vinto la coppa a Roma, ma sta facendo fare delle figuracce oscene, uno scempio, litigi, espulsioni, disastri, giocatori insultati e fatti fuori. Io non voglio vincere niente, ho sempre giocato per far divertire i tifosi, non me ne frega niente dei trofei. Lui ha vinto facendo un calcio osceno, deve capire che è scarso come allenatore”. Lo sfogo prosegue parlando dell’avventura con la maglia dei Blancos: “A Madrid si ricordano della giacca? Avevo anche 2 orologi, 4 anelli, capelli vergognosi, mi chiamavano ‘Gordito’ perché ero grasso. Avevo 23 anni, mi hanno preso coi Galacticos e vuol dire che ero un fenomeno. Sono andato lì, ho fatto disastri per colpe mie. A lui a Madrid lo ricordano perché l’hanno mandato via che faceva un calcio orribile. Io ho lasciato qualcosa nel cuore delle tifoserie dove ho giocato. Io non ho mai parlato male dell’uomo di Mourinho, non lo conosco e non lo giudico come persona. continuerò a criticarlo a livello calcistico. E sai dove devi mettere i trofei che hai vinto…avete capito dove”.

allenatore scarso

—  

Durante il discorso Cassano sembra infervorarsi e, dopo aver risposto alle parole del tecnico romanista, rincara la dose puntando il dito verso i metodi del portoghese, ritenuti antiquati e non adatti al calcio odierno: “Non sarai mai la punta della scarpa di Guardiola, perché lui è un fenomeno e tu sei scarso ad allenare”. E ancora: “Quando smetterai di allenare, dopo tre giorni non ti cagherà più nessuno. Lascerai soltanto litigi e polemiche, non hai mai valorizzato nessun giocatore. Come allenatore sei scarso caro Mourinho, prendi esempio da Spalletti o De Zerbi che fanno un calcio spettacolare. Io non giudico Mourinho come persona, ma come allenatore mi piace zero. Inoltre è rimasto fermo a 30 anni fa come gioco, come comunicazione, come tutto”. Ma l’attacco è rivolto anche a chi avrebbe offerto a Mourinho l’assist per rispondere a ‘FantAntonio’: “Tutti quelli che gli fanno le domande hanno paura di lui, sono dei leccaculo, sono individui senza personalità. In Italia nessuno se la prende Mourinho, ma con me non attacca. Con me non può parlare di calcio, ha sempre fatto un gioco osceno, indegno, orribile. Oggi mi hanno scritto alcune persone che stanno dentro l’Inter, per dirmi che Mou ha detto una cagata. Io ho sempre mostrato la stessa faccia, per tutta la vita”.

instagram

—  

L’attacco allo Special One era iniziato nel tardo pomeriggio. Tramite il suo profilo Instagram infatti, Cassano aveva commentato la vittoria della Roma contro il Torino. Anche in questo caso il giudizio sul gioco dei giallorossi è impietoso: “Non cambia niente. La Roma può vincere o perdere, ma il suo calcio è sempre lo stesso. Non fanno tre passaggi, al 7′ gol di Dybala ed è finita la partita. Loro difendono benissimo, ma hanno messo tre pullman davanti alla porta e non fa calcio, così come il suo allenatore. Fa il fenomeno e vorrebbe essere Guardiola, ma non può esserlo neanche nei suoi sogni”.

Precedente Theo Hernandez: "Napoli forte, ma il Milan può vincere la Champions" Successivo Inter, Zhang festeggia la vittoria con una storia Instagram