Caso tamponi: ecco cosa rischia la Lazio e perché può essere rivoluzionata la classifica

Secondo “Domani” il presidente avrebbe negato qualsiasi responsabilità, ma nel processo sportivo il club rischierebbe sconfitte a tavolino e punti di penalizzazione

La strategia difensiva 231. La chiama così il quotidiano “Domani” che oggi ha dedicato tutte le sue prime tre pagine al caso Lazio-Tamponi. Nella ricostruzione dell’istruttoria federale, si scrive che il presidente della Lazio avrebbe negato qualsiasi responsabilità attraverso un ricorso alla legge sulla responsabilità amministrativa delle imprese. “La tesi è che nella complessa struttura d’impresa della Lazio, che applica il sistema di governance duale con separazione fra un Consiglio di sorveglianza e un Consiglio di Gestione, le responsabilità sono ripartite fra i settori in modo capillare”.

Situazioni eccezionali

—  

Nell’incontro con i procuratori federali, il numero 1 della Lazio dichiara dunque che “in virtù delle dimensioni e complessità della società, io non posso seguire tutti i rami della attività e funzioni aziendali” e che si è occupato delle “problematiche tamponi soltanto in situazioni eccezionali perché i miei organi mi hanno investito per assumere una posizione ufficiale della SS Lazio”. Situazioni che sono documentate in alcune delle carte dell’inchiesta pubblicate dallo stesso “Domani”. Come quando vuole convincere la dottoressa Cristina Lapucci della Synlab (il Laboratorio a cui si affida l’Uefa e che effettuò gli esami che certificarono le positività al centro del caso) della non contagiosità dei giocatori. “In quest’ultimo caso con il presidente Lotito ho interloquito io – dice la teste sentita dalla Procura Figc – il punto sul quale insisteva era che, sostanzialmente tre dei pazienti positivi erano pazienti post-quarantena, guariti o negativizzati in una posizione di infezione tardiva. Lui sosteneva che i tesserati in parola non erano infettivi ma gli ho spiegato che il laboratorio non entra nel novero dell’infettività ma in quello della positività e in via cautelativa tutti i pazienti positivi li consideriamo infettivi”.

Diretta o no

—  

Il tentativo di Lotito sarebbe quello comunque di poter evitare la responsabilità diretta del club, che renderebbe molto più grandi, vedi penalizzazioni, i rischi per la Lazio nel processo sportivo di primo grado del 16 marzo.

Precedente L’Inter e un 3-0 (quasi) perfetto. Ecco tutti i meriti di Conte Successivo Un altro campione del mondo in panchina: Amelia nuovo allenatore del Livorno