Cantona contro Qatar 2022: “Boicotto il Mondiale. Sono successe cose orribili”

King Eric non si è mai inchinato alle logiche del nuovo calcio, del business. E non vuole farlo neanche in occasione dei Mondiali in Qatar. Il francese ha dato un giudizio molto negativo sulla competizione che si terrà a fine 2022…

Contro la ribellione, le possibili alternative sono due. O la si combatte, oppure si cerca di farla propria, incanalandola in binari meno distruttivi. Ma quando c’era in campo Eric Cantona, l’opzione numero due era decisamente impraticabile. Sarà una deformazione…nazionale, ma il francese è stato per anni il simbolo di una vera e propria rivoluzione, sia in Premier League che nel calcio mondiale. Irrequieto, impossibile da far tacere e imprevedibile, sia col pallone tra i piedi che…con i piedi e basta. Anche quando ha smesso di giocare, King Eric non si è mai inchinato alle logiche del nuovo calcio, del business. E non vuole farlo neanche in occasione dei Mondiali in Qatar.

POTENZIALE – Parlando al DailyMail, il francese ha dato un giudizio molto negativo sulla competizione che si terrà a fine 2022. “A essere onesti, non mi importa molto dei prossimi Mondiali, per me non sono una vera Coppa del Mondo. Negli ultimi anni ci sono stati molti eventi come i Giochi Olimpici o i Mondiali in paesi emergenti, come in Russia o in Cina. Ma il Qatar non è un paese calcistico. Non sono contrario all’idea di ospitare i Mondiali in un paese in cui c’è la possibilità di promuovere e far crescere il calcio, come è avvenuto in Sudafrica o negli Stati Uniti negli anni Novanta. Il calcio è lo sport femminile più popolare negli Stati Uniti, c’è un potenziale enorme da sviluppare. Ma la verità è che in Qatar questo potenziale non c’è. Non c’è nulla. Credo che sia solo una questione di soldi. E il modo in cui hanno trattato le persone che hanno costruito gli stadi è orribile, migliaia di persone sono morte. Ma noi festeggeremo comunque questi Mondiali. Personalmente, io non li vedrò”.

MERITOCRAZIA – E dopo il potenziale, anche la meritocrazia, l’altro elemento fondamentale del pallone per Monsieur Eric. “Capisco che il calcio sia un business, ma penso anche che sia l’unico ambiente in cui tutti quanti possano avere una possibilità. E penso ancora che giovani calciatori possano crescere in zone povere, anzi, la maggior parte dei calciatori arriva da posti simili. Diventano calciatori e hanno la possibilità di aiutare loro stessi e le loro famiglie, il che è magnifico. E se sei forte, sei forte, è una meritocrazia, se sei meglio degli altri giochi tu ed è giusto così. Ecco perchè, se il potenziale e la meritocrazia sono l’essenza del calcio, è ancora più sorprendente che si facciano i Mondiali in Qatar e che ci sia davvero gente che ha votato affinchè questo avvenga”. Parola…del Re.

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