Calciomercato Roma: ora Farias e poi caccia al regista

Andirivieni

È un’esigenza riconosciuta: alla squadra manca un playmaker di ruolo, anche se Cristante si è adattato con profitto in varie situazioni. Ma c’è anche un problema di numeri. Veretout andrà via, dopo la rottura con i dirigenti che risale addirittura a novembre, Mkhitaryan ha salutato i compagni dopo la finale di Tirana e si sistemerà all’Inter. Lo stesso Cristante, che per ora non rinnoverà il contratto, può essere ceduto davanti a un’offerta congrua. Sergio Oliveira, già rientrato al Porto, sarebbe acquistato solo se la controparte accettasse la metà di quanto pattuito a gennaio: 6-7 milioni. L’unico sicuro di rimanere paradossalmente è il giovane Bove, che Mourinho ha promosso a pieni voti e da agosto in poi troverà più spazio.

Cessioni

Sulla lista dei partenti, oltre a Veretout, la Roma ha già piazzato Carles Perez, Diawara, Villar, Kluivert, Olsen e Reynolds. Non Shomurodov e Viña, sui quali scommette Tiago Pinto. E non Kumbulla, che può essere ceduto solo per una cifra dai 25 milioni in su. Intoccabile è anche Tammy Abraham, a meno di offerte stile Psg: lo scenario più normale è che il Chelsea sfrutti il suo diritto di opzione ricomprandolo per 80 milioni nel 2023. A proposito di inglesi, MaitlandNiles è tornato all’Arsenal dopo il prestito incolore e non sarà più valutato.

Rinnovi

Quanto ai contratti, l’unico che verrà annunciato durante l’estate contempla Gianluca Mancini: firmerà fino al 2027 a 3 milioni più bonus. Per Smalling, che va in scadenza tra un anno, la Roma è tranquilla. Non ci sarà un altro caso Mkhitaryan perché il suo contratto si rinnoverà automaticamente a 3 milioni a stagione dopo 20 presenze. Quindi se Smalling continuerà a stare bene, rimarrà un punto di forza della squadra almeno fino al 2024.

Sostenibilità

Per gli acquisti invece i Friedkin hanno scelto di insistere sulla loro idea di investimento sostenibile: può esserlo Abraham, pagato 40 milioni più 6 di stipendio all’anno, perché ha grandi margini di sviluppo. Non può esserlo Dybala, che esce definitivamente di scena dai sogni romanisti a prescindere dalle fresche dichiarazioni di Marotta. L’entourage ha avuto contatti con la Roma chiedendo 8 milioni netti, che senza il decreto crescita significano 16 lordi. Queste cifre per un calciatore di 29 anni non fanno per i Friedkin, che anzi cercheranno per quanto possibile di calmierare il tetto ingaggi.

Il no

Aspettando l’affondo sul centrocampista, la Roma si è sentita rispondere no dal Manchester United per Diogo Dalot. Il terzino portoghese, pallino di Mourinho, ha avuto rassicurazioni dal nuovo allenatore Ten Haag e presto otterrà il rinnovo fino al 2024 stabilito da una vecchia opzione. Più attaccabile è l’altro esterno Wan Bissaka, che però costa tantissimo: se lo United non lo presta, l’alternativa a Karsdorp sarà un’altra. Intanto, prende corpo l’idea argentina per l’attacco: Facundo Farias, stella classe 2002 del Colon, interessa parecchio e potrebbe aggiungersi alla rosa. Trequartista dotato di grande tecnica, alto 1.75, ha segnato 3 gol nell’ultima Coppa Libertadores e 2 nel campionato Clausura. Piace anche al Porto, costa 7-8 milioni.

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