Bayern, tris a Barcellona e primo posto: l’Inter passa da seconda

I bavaresi suggellano il primo posto nel gruppo C con un agevole successo firmato da Mané, Choupo-Moting e Pavard. I blaugrana protestano per un rigore revocato e si prendono i fischi finali dei tifosi

Eliminati e abbattuti. Ancora una volta. Notte fonda per il Barcellona, che scende in campo già condannato all’eliminazione per incassare un netto 3-0 dal Bayern Monaco, sempre più bestia nera dei catalani. Mai in partita la truppa di Xavi, regolata già nella prima mezzora dai tedeschi senza particolari sforzi grazie ai colpi di Mané, Choupo-Moting e Pavard. Per il Barça, condannato alla retrocessione in Europa League per il secondo anno consecutivo, una serata di rabbia e frustrazione anche per le decisioni dell’arbitro Taylor, che nega un rigore in chiusura di primo tempo. I bavaresi, invece, si godono la quinta vittoria consecutiva e il percorso netto che li porta dritti agli ottavi da primi del gruppo C.

GELO AL CAMP NOU

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Clima dimesso al Camp Nou, perché mentre il Barça si appresta a battere il calcio d’inizio c’è ancora da digerire e metabolizzare un’eliminazione che la stampa spagnola bolla senza mezzi termini come un “vergognoso fallimento”. I tifosi catalani decidono comunque di sostenere la squadra sottolineando le prime azioni con cori e applausi, in fondo contro il Bayern è anche una questione di orgoglio. I blaugrana sono infatti reduci da cinque k.o. negli ultimi cinque scontri con i bavaresi, usciti vincitori in sette delle ultime otto occasioni, compreso l’umiliante 8-2 ai quarti nel 2020.

RESA BLAUGRANA

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Per l’occasione Xavi schiera l’once de gala con l’unica eccezione di Kessie per l’acciaccato Gavi e Marcos Alonso dirottato al centro della difesa a far con coppia con Koundé (con Balde a sinistra). Nel tridente offensivo con Lewa e Dembélé ecco Pedri, con il chiaro obiettivo di sorprendere i bavaresi tra le linee. Nagelsmann, per contro, si affida alla coppia De Ligt-Upamecano e consegna le chiavi dell’attacco al trio Gnabry-Musiala-Mané, con Choupo-Moting a fare da boa. Ma è l’atteggiamento a indirizzare la sfida sin dai primi minuti: da una parte un Barça volenteroso ma disorientato e quasi appesantito da un destino ormai segnato, tanto da chiudere la partita con un desolante zero alla casella tiri in porta. Dall’altra, un Bayern al solito pratico e pimpante, che preferisce coprirsi per colpire di rimessa con la velocità delle sue punte. Uno schema tanto semplice quanto efficace, complice anche l’inesistente resistenza dei padroni di casa. Ai bavaresi basta organizzare due o tre ripartenze come si deve e il gioco è fatto: al 10′ ci pensa Mané, che scappa centralmente bruciando Bellerin, al 31′ ci pensa invece Choupo-Moting, in entrambi i casi grazie ai chirurgici lanci di Gnabry.

NOTTE FONDA

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Nel frattempo, mentre i tedeschi sfiorano il terzo gol con Musiala, nessuna traccia dei blaugrana salvo qualche giocata a vuoto di Dembélé. L’occasione per rientrare in partita potrebbe arrivare in chiusura di primo tempo, quando l’arbitro Taylor fischia un rigore per fallo di De Ligt su Lewandowski, ma la sala Var ribalta tutto scatenando i fischi e gli insulti del pubblico blaugrana. Il Barça prova a scuotersi nella ripresa grazie al buon piglio di Balde sulla sinistra e ai cambi di Xavi, ma è ancora il Bayern ad andare a segno con Gnabry. Il Var stavolta dà una mano ai catalani e annulla per fuorigioco millimetrico. È uno degli ultimi sussulti della serata, perché nell’ultima mezzora i tedeschi si dedicano ad addormentare il gioco contro un Barça che costruisce solo mezze occasioni nonostante gli ingressi di Raphinha e Ansu Fati e, come se non fosse abbastanza, rimedia anche il terzo gol in pieno recupero, colpa di una dormita generale della difesa su cui ringrazia Pavard. I fischi del Camp Nou a fine partita sono inevitabili e finiscono per infierire su Xavi e compagnia.

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