Il Genoa non si ferma più: doppio Pandev, Napoli battuto

La squadra di Ballardini dopo 26’ si ritrova già sul 2-0. Gli azzurri, privi di Fabian Ruiz, Mertens, Koulibaly, Ghoulam, accorciano con Politano nella ripresa

Ma dove arriverà questo Genoa di Ballardini? La domanda resta sospesa, ma diciassette punti in otto partite e il due a uno al Napoli non sono affatto casuali e invitano a più d’una riflessione. Il Napoli esce sconfitto dalla doppietta di Pandev (inutile la rete di Politano nel finale) e certifica una crisi che va oltre i numeri, figlia in parte delle turbolenze e dei problemi della piazza partenopea. Il paradosso sta apparentemente nei numeri, in un primo tempo nel quale la squadra di Gattuso fa un gran possesso (66,2%, contro il 33,8 dei padroni di caso), ma trova oltre a un super Perin (almeno sei interventi importanti sino all’intervallo) e alla traversa di Petagna, anche un avversario che concede poco o nulla per vie centrali ed è sempre lucido, anche nelle fasi più complicate della gara. Era uno stress-test per due, ma il Genoa s’è presentato all’appuntamento con la ricca dote del Balla IV, mentre Gattuso è partito a handicap, senza cinque protagonisti importanti come Insigne, Osimhen, Mertens, Fabian Ruiz e Koulibaly. Assenze che, unite a un evidente calo fisico, ha impedito a Gattuso una rotazione corretta degli uomini.

Macedone decisivo

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Fra i padroni di casa, Ballardini schiera Pandev titolare al posto dell’acciaccato Shomurodov, al fianco del confermatissimo Destro, con l’altra novità di Goldaniga al posto di Masiello. Il primo tempo è bellissimo, perché il Napoli prova subito a fare la partita, aggredendo il Genoa costretto in avvio a rimanere molto basso: la squadra di Gattuso è pericolosa già al 2’, quando su un errore di Pandev (2’), Zielinski può battere a rete: Perin respinge a terra. Ospiti apparentemente padroni, ma l’abito tattico creato da Ballardini ha davvero ben poche lacune, perché i rossoblù sono bravi ad uscire con pochi affanni anche dalle situazioni più complicate, con un cinismo prima sconosciuto. Così su questo canovaccio si inserisce a sorpresa l’improvvisa accelerazione del Genoa che all’11’ va a segno approfittando di un errore di Maksimovic, che manda a vuoto Demme, aprendo un’autostrada per Badelj: l’assist per Pandev è perfetto, ma il macedone segna senza esultare contro la sua ex squadra. Petagna e compagni ripartono, riuscendo però ancora una volta a trovare qualche varco solo sulle corsie laterali. Il numero uno rossoblù è bravissimo su Lozano (18’), e fortunato al 25’ sul colpo di testa di Petagna (traversa). Sulla ripartenza del Genoa, dopo una dura protesta di Gattuso per un presunto fallo a favore del Napoli, arriva il due a zero: il Grifone infila undici passaggi di fila e fa il 2-0 ancora con il macedone, implacabile davanti alla porta al termine di una combinazione Destro-Zajc. Il due a zero è un colpo pesantissimo per un Napoli che trova poi prima dell’intervallo ancora una volta Perin a opporsi su Elmas e Zielinski.

Forze fresche

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Stessa storia nella ripresa: Genoa in controllo, Napoli più arrembante, grazie anche agli innesti di Insigne e Osimhen (fuori Zielinski e Petagna). Ma la partita non si sblocca. Gattuso deve sostituire Manolas (k.o. in uno scontro con Pandev) con Rrhamani, mentre Ballardini inserisce Behrami per Strootman e Scamacca per il macedone. Ritmi più bassi nella ripresa, ma dopo il secondo legno per la squadra di Gattuso (palo di Insigne) il Napoli trova il gol del 2-1 con Politano che riapre la partita subito dopo il palo di Insigne. Finale arrembante, con le dure proteste del Napoli per un contatto in area genoana al 49’ fra Scamacca e Mario Rui, ammonito però da Manganiello.

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