Vuelta, la Spagna torna a vincere nei grandi giri con Marc Soler. Roglic cede la maglia rossa al francese Molard

Vuelta, la Spagna torna a vincere nei grandi giri con Marc Soler. Rivoluzione alla Vuelta di Spagna. Tappa allo spagnolo Marc Soler, maglia rossa al francese Rudy Molard (quarto al traguardo), 32 anni, alfiere della Groupama.

Vuelta, la Spagna torna a vincere nei grandi giri con Marc Soler

Roglic ha dato l’impressione di aver ceduto volentieri la maglia di leader (indossata alla quarta tappa) per allentare la pressione. C’è tempo per riprenderla. Giornata comunque storica per il ciclismo spagnolo che ritrova una vittoria nei grandi giri dopo 121 tappe. Due anni di digiuno. Totale 668 giorni. Una ossessione. Il gruppo è arrivato tranquillo a 5’09”.

Questo l’ordine di arrivo: primo Soler, secondo Impey (+0.04). Stesso tempo per Wright (3), Molard (4), Croddoock (5). Masnada 11esimo, primo degli italiani.

Questa la nuova classifica generale: primo Molard, secondo Wright (+2”). A seguire Arndt (+1’09”), Croddoock (+2’27”), Roglic (+4’09”).

Quinta tappa nei Paesi baschi

Altra frazione interamente basca. È stata una tappa però nettamente diversa dalla prima (martedì 23) che ha visto un super Roglic mattatore: volata vincente e maglia amarillo.

En plein per la Jumbo Visma. La maglia rossa è passata dal mantovano Affini al suo capitano sloveno. Tracciato classico del territorio con 5 GPM nella seconda parte della gara e uno sviluppo altimetrico piuttosto duro. Con un finale in un circuito ,ripetuto due volte, di 50 km (25+25).

E scollinamento a 14 km – tutti in discesa – verso il traguardo. Partenza alle 12.45 da Irun, città sul confine francese, arrivo a Bilbao capitale de facto del Paesi Baschi, città portuale famosa (anche) per la sua straordinaria offerta museale con i più grandi artisti spagnoli e fiamminghi. Una galoppata di 187,2.

Notizia confortante in chiave azzurra: due italiani nella fuga di giornata. Fuga corposa di 18 corridori tra cui, appunto, De Marchi e Masnada. Ai -25 km il vantaggio saliva a 5’10”e i battistrada restavano in 12, tra cui Masnada. Ai -20 se ne va il britannico Jake steward ripreso dopo 5 km dallo spagnolo Marc Soler, alfiere della UAE Team Emirates. Soler vola da solo al traguardo braccato da un quintetto.

In gara fior di campioni

Detto di Primoz Roglic, vincitore delle ultime tre edizioni, la Vuelta 2022 schiera altri grossi calibri come il belga Remco Evenepoel in forza alla Quick-Step Alpha Vinyl o come il campione del mondo Julian Alaphilippe (oro a Imola 2020, oro alle Fiandre 2021) che in questa corsa spagnola dice di essere venuto “ solo per fare da scudiero a Remco” (poco credibile). Inoltre c’è l’ecuadoreno Carapaz – oro olimpico a Tokyo 2020, corsa in linea – partito col vento in poppa. Senza dimenticare il britannico Simon Yates che la Vuelta l’ha già vinta nel 2018.

L’Italia aggrappata a Nibali e Pozzovivo

Due nobili “vechietti”: Nibali 37, Pozzovivo 39. Sono gli azzurri più performanti. Le nostre punte. Il convento non passa altro. L’Italia resta aggrappata a loro e assiste con ammirazione al loro ultimo miglio. Puntano semmai ad una tappa, non certo alla classifica. Ma la loro presenza ha un valore pedagogico: insegnano ad amare lo sport, a viverlo con gioia. In questo sono riconosciuti maestri. Dietro di loro altri 11 italiani : Affini, Cimolai , de Marchi, Vendrame, Conca, Masnada, Battistella, Fabbro, Zambanini, Tiberi, Cataldo. Sanno farsi onore.

Sesta tappa (giovedì 25 agosto)

Da Bilbao al Pico Jano di 181 km. È il primo arrivo in salita di questa edizione. Pico Jano è una montagna alta 1.450 metri. Arrivo inedito con un finale scoppiettante e punte al 12%.

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