Vi ricordate del gol di Tuta? “Lo rifarei 100 volte. E vi racconto come andò”

Entrò, segnò nella nebbia il gol del 2-1 ma non festeggiò nessuno. Parla il protagonista di una delle partite più strane del calcio italiano: “Nessuno voleva vincerla. Ma che bella Venezia, e quanto era forte Recoba: arrivava ad allenamento iniziato e…”

Cosa vi dice Moacir Bastos? I nostalgici hanno già capito, per gli altri c’è un aiutino: aggiungiamo “Tuta”, il soprannome che si porta dietro da una vita e neanche sa perché: “Me lo diede mio padre quand’ero piccolo”. In Brasile è famoso per i gol e perché ha giocato in grandi club (Flamengo, Fluminense, Gremio), da noi per una rete maledetta. Tuta è “quello che segnò in Venezia-Bari nel 1999”, il ragazzone di un metro e novanta che andò a raccontare cose scomode – “Maniero mi disse che l’1-1 andava bene a tutti” -, salvo poi ritrattare giorni dopo. Aveva 24 anni, non capiva l’italiano, giocava a Venezia. Si ritrovò in mezzo alla nebbia dopo una vita sul mare. Oggi è tornato in Brasile e sogna di fare l’allenatore. Appena lo contattiamo mette le mani avanti: “Mi scuso per il mio italiano”.

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