Voleva una Juve provinciale, Allegri. L’ha ottenuta ma questo non è bastato per vincere a Venezia. Contro la squadra di Zanetti, infatti, è arrivato solo un pari che fa scattare l’ennesimo campanello d’allarme in campionato dopo due vittorie di fila. Troppo lenta e impacciata la manovra della Juve, penalizzata dall’infortunio di Dybala arrivata dopo soli 12 minuti di gara. Un gol di Morata (ancora lui) non è bastato per aver la meglio su un Venezia tosto e determinato, bravo a riequilibrare il match con una grande conclusione di Aramu nella ripresa. A parte i due gol si sono viste poche altre conclusioni. A vincere è stata la noia e soprattutto la perfetta organizzazione difensiva del Venezia che ha chiuso quasi ogni varco a Morata e compagni. Adesso per la Juve – attualmente sesta in classifica – la corsa alla Champions di complica di nuovo notevolmente.
Le scelte di Allegri e Zanetti
Allegri punta all’inizio sul tandem offensivo Dybala-Morata con Cuadrado e Bernardeschi esterni alti. Si rivede De Sciglio terzino destro con Pellegrini confermato sulla sinistra. A centrocampo torna Rabiot. Zanetti lancia per la prima volta titolare Modolo con Ebuehi e Haps sulle fasce e Ampadu centromediano al posto dell’infortunato Vacca. Johnsen completa il tridente con Henry e Aramu.
Juve, solo una fiammata di Morata
Il primo tempo lascia ben poco al divertimento. La Juve gioca con grande solidità ma lì davanti costruisce col contagocce. Allegri non ha nemmeno il tempo di cominciare ad entrare nel ritmo gara che deve subito fare a meno di Dybala, fuori per un problema al ginocchio destro. Al suo posto in campo Kaio Jorge. Il brasiliano ha subito una chance – la prima in assoluto per i bianconeri – ma la spreca non centrando la porta sotto misura su assist di De Ligt. La Juve manovra senza riuscire a costruire trame offensive degne di nota, il Venezia di difende con grande ordine chiudendo tutti gli spazi. Al 27’ è Pellegrini (tra i migliori della Juve) a imbeccare Morata in posizione decentrata: il rasoterra dello spagnolo è ben indirizzato ma non spaventa l’attento Romero. Cinque minuti dopo arriva comunque il vantaggio ospite con gli stessi protagonisti. Pellegrini dalla sinistra mette in area un cross teso sul quale Morata è il più lesto a ribadire in gol. L’1-0 non scuote il Venezia, incapace di produrre la benché minima occasione offensiva. Proprio in chiusura di tempo è Cuadrado a sfiorare il raddoppio con un tiro ad incrociare fuori di un soffio.
Ripresa, che pari di Aramu!
La ripresa vede in campo tutto un altro Venezia. La squadra di Zanetti spinge e mette subito alle corde i bianconeri, troppo lenti ed impacciati dal centrocampo in su. Al 55’ arriva la rete del pareggio veneto con Aramu, straordinario nello scaricare il suo sinistro nell’angolo basso di Szczesny. Il Venezia non rallenta dopo il pari acquisito e sfiora in due circostanze il clamoroso sorpasso prima con Busio (decisivo l’anticipo in scivolata di Pellegrini) e poi con Henry che dal limite non centra la porta juventina. Gli ospiti provano a reagire ma hanno enormi difficoltà ad arrivare con la necessaria pericolosità dalle parti di Romero. Ci riescono al 68’ con Bernardeschi, bravo a calciare dal limite un pallone forte ma troppo centrale. Zanetti inserisce Kiyine e Tessmann, Allegri replica pochi minuti più tardi con Alex Sandro, Bentancur e Kean. L’ultimo quarto d’ora è un assedio juventino che però non porta a nulla di concreto. Le confusionarie sortite offensive degli uomini di Allegri non sortiscono effetti positivi. La manovra è troppo lenta per impensierire l’attentissimo Venezia. Al triplice fischio i padroni di casa possono esultare per un punto d’oro guadagnato in modo più che meritato. Per Allegri arriva un pari dopo due vittorie di fila. La sua Juve rischia di veder scappare di nuovo in classifica il treno che porta in Champions.