Tra ricorso respinto e voglia di gol: Lukaku, la rabbia e l’orgoglio

Il belga non farà parte della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus per la squalifica dell’andata: l’ovvia delusione andrà trasformata in energia nella trasferta di campionato con l’Empoli

Romelu Lukaku l’avrebbe voluta giocare quell’Inter-Juventus. C’era voglia di rivalsa e di rivincita, di plasmare un finale diverso alla sua semifinale di Coppa Italia dopo il razzismo incassato da alcuni tifosi bianconeri e dopo la doppia ammonizione che lo costringerà alla tribuna il prossimo mercoledì nella decisiva sfida del Giuseppe Meazza. Ieri è arrivato l’esito del ricorso della società, respinto, e ovviamente il belga non l’ha presa bene. Al di là delle fondamentali battaglie etiche, morali e di princìpi, il campo sta già chiamando a rapporto Big Rom ben prima del derby d’Italia infrasettimanale a San Siro.

Rialzarsi

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Domani la squadra è infatti impegnata a Empoli per cambiare passo dopo i cinque stop consecutivi in campionato, tra il pareggio in casa della Salernitana e le quattro sconfitte a corredo, e Lukaku partirà titolare. Alla vigilia Joaquin Correa pare in vantaggio nel derby argentino con Lautaro Martinez per affiancare l’ex Chelsea ma, al di là del compagno di reparto che lo spalleggerà, Romelu ha tutta l’intenzione di scatenare nella trasferta toscana la rabbia scaturita dagli episodi di Torino. Prima della partita d’andata l’attaccante non aveva mai affrontato l’Empoli e quei 14 minuti dalla panchina – rientrava da un problema fisico – erano stati amarissimi: la prima sconfitta del 2023, macchiata dall’ingenua espulsione di Milan Skriniar e dall’errore di André Onana sul gol degli ospiti.

Stimoli e motivazioni

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Quella che era stata la prima vera crepa del nuovo anno nerazzurro oggi rischia di diventare una frattura in grado di rendere pericolante la costruzione della prossima stagione: l’Inter è attualmente fuori dai piazzamenti validi per la qualificazione alla Champions League 2023-2024 – addirittura sesta in classifica per via della momentanea restituzione dei punti proprio alla Juventus – e quelli che appunto sembravano dei segnali d’allarme sono ormai evidenze incontrovertibili: dagli errori sotto porta alla vulnerabilità in fase difensiva e alla tenacia a fasi alterne, la filastrocca si può quasi imparare a memoria. C’è quindi un cambio di direzione da imporre al più presto possibile alla squadra e Lukaku è il nome in cima alla lista dei candidati alla svolta, con uno stimolo in più: le gioie di Champions League non fanno scordare all’attaccante che la rete su azione in Serie A gli manca dalla prima giornata in casa del Lecce. Tanto, decisamente troppo per chi solitamente vive gonfiando le reti avversarie ogni metà settimana. Un calcio ben calibrato – possibilmente decisivo – alla miglior palla gol di Empoli-Inter e un calcio anche alla delusione del ricorso respinto.

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