Totti, amarcord Roma: venticinque anni fa Francesco diventò Il Capitano

La data che tutti ricordano è quella del 31 ottobre. Il 31 ottobre 1998, quando Halloween era ancora una festa americana o poco più, Francesco Totti indossò per la prima volta la fascia di capitano della Roma. Zeman era l’allenatore, Aldair il predecessore che capì, prima di tutti, che quel ragazzo di 22 anni nato e cresciuto con i colori giallorossi in testa, nel cuore e nei piedi, meritasse di diventare il leader della squadra. Non aveva torto. Tanto che dal primo novembre 1998, cioè dal giorno dopo quel 31 ottobre, Francesco, da Totti, è diventato “Il Capitano”. Nozze d’argento, quindi. Perché è vero che Totti ha smesso sei anni fa, ma è vero anche che, da 25 anni, è “Il Capitano”. Lo è ancora adesso, nonostante dopo di lui ci siano stati altri tre romani ad indossare la fascia (De Rossi, Florenzi e Pellegrini) e un bosniaco, Dzeko. Con tutto il rispetto per ognuno di loro, quando si parla di Capitano, in associazione alla Roma, il nome è solo uno. Lo ha detto anche Mourinho: Totti è nella Roma, è nelle pareti di Trigoria, nei ricordi della gente, nelle magliette con il 10 e il suo nome che ancora vengono stampate, nell’amore che il tempo non ha mai affievolito. Neppure nei momenti peggiori, neppure quando chi era in società – gente di passaggio – ha cercato di fare di tutto per screditarne il nome. L’immagine. La storia. Ma la storia ha detto che Totti è ancora il Capitano, di altri si fa fatica persino a ricordare il nome.

Totti e la fascia da capitano: storia di un amore infinito

La Roma giocava in casa con l’Udinese e Totti sapeva che sarebbe partito come capitano. Glielo aveva detto Aldair qualche giorno prima, dopo la gara di Coppa Italia in casa con l’Atalanta. Non era la prima volta che Totti indossava la fascia, lo aveva già fatto contro la Fiorentina, ma non era lui il capitano designato. Dal primo novembre 1998 sì. Perché il giorno dopo quella partita contro l’Udinese Totti fu ufficialmente investito dalla società. La sera segnò una delle sue reti più belle, con un diagonale di sinistro all’incrocio dei pali, la mattina venne a sapere che anche tutte le pratiche burocratiche tipiche del capitano erano passate da Aldair a lui. Era, davvero, arrivato il momento di diventare grande.


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