Toro show per mezz’ora, poi rosso a Singo e l’Empoli rimonta

Non bastano a Juric le reti di Pobega e Pjaca nel primo quarto d’ora: in 10 i granata subiscono gli attacchi dei toscani, che strappano il pareggio con Romagnoli e La Mantia

Dal nostro inviato Mario Pagliara

2 dicembre – TORINO

E’ il punto dei rimpianti, sia per il Toro sia per l’Empoli. Per i granata perché avanti al quarto d’ora due a zero con Pobega e Pjaca non è riuscito a vincere nella serata in cui il Torino festeggia i suoi 115 anni. Rimpianti anche per l’Empoli, con l’uomo in più per settanta minuti: riesce a risalire la corrente con Romagnoli e La Mantia ma non trova il colpo del k.o. Partita condizionata dall’errore dell’arbitro Colombo e dal Var Mazzoleni: il fallo di Singo alla mezzora non era da rosso diretto.

UNO-DUE

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La firma sui 115 anni del Toro la pone in calce Tommaso Pobega. Perché dopo appena dieci minuti il centrocampista granata pressa altissimo Zurkowski con una forza devastante: ne nasce un rimpallo che favorisce ancora Pobega, abile nel firmare il vantaggio granata. La serata del compleanno granata sembra mettersi subito in discesa per la squadra di Juric, schierata con il suo tradizionale 3-4-2-1: nel tridente offensivo Juric rilancia Marko Pjaca, mancava dal primo minuto dal 12 settembre contro la Salernitana. A comporre il reparto d’attacco ci sono Praet e Sanabria, quest’ultimo al posto dell’infortunato capitan Belotti. Tutto come previsto anche nell’Empoli, in campo con un 4-3-2-1 con Di Francesco, Henderson alle spalle di Pinamonti. L’avvio del Toro è travolgente: se al decimo minuto mette già la testa avanti, bisogna annotare anche al quarto minuto la discesa prorompente di un Singo che fa 70 metri palla al piede prima di concludere (a lato). Pjaca è in serata e lo si intuisce già dopo otto minuti quando da un suo tiro sporcato dalla schiena di Ricci ne esce un assist per Sanabria: il paraguaiano colpisce comodo di testa ma non inquadra la porta. Una volta passato in vantaggio con Pobega (a proposito, è al suo terzo gol in campionato), arriva il tempo di godersi il Pjaca-show: al quarto d’ora, il croato mette a sedere due difensori toscani, prima di esplodere un destro a giro perfetto all’angolino. Dopo quindici minuti di gioco Toro 2 Empoli 0. Terzo gol in Serie A anche per Pjaca.

ROSSO A SINGO

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Se vogliamo trovare un difetto in questo primo tempo dei granata è di aver pensato, probabilmente, di aver già portato a casa la partita troppo presto. E invece alla mezzora arriva l’episodio che riapre tutto: Singo atterra Di Francesco lanciato in porta. L’arbitro Colombo (un fischietto classe ’90, alla prima conduzione in Serie A) assegna giustamente la punizione e un cartellino giallo. Al Var c’è il più esperto Mazzoleni che lo richiama al monitor, invocando un approfondimento per verificare se potessero esserci gli estremi per un rosso diretto (che scatta nel caso di una chiara occasione da rete). Colombo va al video e cambia il cartellino: dal giallo al rosso diretto. La seconda decisione è sbagliata. Alla mezzora Toro dunque in dieci uomini, e quattro minuti dopo sugli sviluppi di un angolo Romagnoli pesca il colpo di testa che riapre i giochi. Preso il gol, Juric corre ai ripari: tira fuori un ottimo Pjaca in panchina, inserendo Vojvoda sulla destra. Nel finale di tempo, il Toro balla ancora ma Milinkovic è attento su Pinamonti (40’).

2-2 LA MANTIA

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Quando la ripresa comincia, corre subito un brivido sulla schiena del Toro: dopo appena cinquanta secondi un cross di Di Francesco sbatte sulla schiena di Bremer con la palla che carambola sulla traversa di Milinkovic. La partita sale di tono, si incattivisce: sono diverse le entrate dei difensori empolesi ai limiti del regolamento, con il giovane arbitro Colombo che non dà la sensazione di saper controllare gli animi in campo. Ne fanno le spese Aina, Juric e Marchizza: ammoniti. Nonostante l’uomo in meno i granata provano a reggere l’urto, ma piano piano la benzina finisce e dalla panchina non arrivano rifornimenti. Eppure al 21’ il Toro si divora il colpo del k.o.: Bremer si oppone davanti alla propria area a Luperto, scappa via sfruttando il campo aperto e spara un diagonale che per poco non termine all’angolino. La legge del contrappasso è implacabile: sei minuti dopo, da un cross perfetto di Luperto arriva la testa di La Mantia a piazzare il 2-2. In ritardo, Juric fa i cambi: Rincon per Praet, Zaza al posto di Sanabria. Nel finale il Toro soffre ma riesce a portare a casa un punto prezioso seppure carico di rimpianti.

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