Thiago Motta il trasformista: ha idee innovative e sa cambiare

BOLOGNA – Una volta arrivò a sfidare la sacra tattica del calcio italiano proponendo un 2-7-2 rivoluzionario, scandaloso, provocatorio. Si applicò il web, infinite sono infatti le analisi di Thiago Motta e il suo credo. Lo hanno accostato al troppo ironico 5-5-5, lo hanno definito un mago, un alchimista. Ma Thiago Motta è solo uno che sta coniugando qualità di gioco alle sue idee. Non è facile collocare l’allenatore del Bologna in uno schema preciso. Il suo canto libero è un universo di possibilità. Tattica, di formazione. A volte per necessità, altre per idea. I numeri sono interessanti: 16 partite con il Bologna e altrettante formazioni diverse. Numero che aumenta a dismisura considerando la carriera del tecnico da quando è allenatore. La statistica parla di 61 formazioni diverse su 63 gare di Serie A. È la grande capacità di Motta di adattarsi, di cambiare pelle quando l’avversario lo richiede. Camaleonte o semplicemente tecnico in grado di scegliere nuove soluzioni, Thiago Motta sta portando idee nuove. Lo farà anche contro la Sampdoria, prossima partita dei rossoblù.

Studio

Bologna aveva bisogno anche di questo, di una sferzata di novità. Qualcuno ha detto che Thiago potrebbe diventare un tecnico tra i top cinque d’Europa. Non male per un ragazzo di quarant’anni appena, che si sta costruendo giorno dopo giorno una credibilità in panchina. Le scelte con il Bologna mettono in luce una volontà di sperimentare. Lui dice no: «Io non faccio esperimenti». Chiamiamole scelte, allora. Come quella di valutare Aebischer giocatore d’attacco, o rimettere Medel nel ruolo di centrocampo. Ancora: Soriano falso nove, e poi anche Sansone. Casi in cui gli infortuni e le assenze avevano costretto Thiago a fare di necessità virtù. La realtà è che i tanti cambi piacciono a Motta, perché sa di potersi adattare all’avversario. In questo suo percorso sotto le due torri non si è fermato davanti a nulla, né alle squalifiche né agli stop lunghi. «Siamo una squadra, lottiamo tutti insieme per fare il meglio». Con Thiago gioca chi sta bene, e una volta tanto non è uno slogan.

Scelte

Mai controcorrente, ma sempre interessato a guardare oltre. Lo ha fatto anche con Lykogiannis, per esempio. Contro il Monza ha utilizzato il greco in una chiave difensiva inedita, dandogli compiti anche in una difesa che in copertura si trasformava con i tre dietro. Dove gli altri vedono un terzino, lui è capace di vedere un centrale. Sguardi che Thiago ha imparato durante questo suo breve percorso di tecnico. Con l’Under21 del Psg provò davvero quel 2-7-2, cercando una qualità di gioco che permise a ragazzi sotto età di fare scintille. Poca tattica (il necessario, per lo più in video), tanto studio (si narra che Thiago passi ore e ore davanti alla tv a rimirar partite) e soprattutto tanto gioco sul campo. Il suo Bologna prova poco le palle inattive, lo ha confessato lui. Preferisce il gioco con la palla. Quella di cui, scriveva nella sua tesi, «non bisogna avere paura». È il suo canto libero.

Thiago Motta e la gag col giornalista: "Mi metto sulla difensiva"

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Thiago Motta e la gag col giornalista: “Mi metto sulla difensiva”

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