“The Medford Messi”, ecco Aaronson: dalla MLS alla Champions, il gioiello del Salisburgo

Se parti da Betlemme non puoi avere una storia banale. Non te lo puoi permettere. Anche se hai conosciuto la versione americanizzata, ​Bethlehem, in salsa calcistica, gli Steel, tradotti brutalmente gli Acciai di Betlemme. Indistruttibili. E da lì, Brendan Aaronson ha iniziato la sua scalata. Che, per il momento, lo ha portato alle porte della Champions League: ha le chiavi in mano, non le ha ancora girate, manca il ritorno del playoff tra il suo RB Salisburgo e il Brondby. Per quanto riguarda l’andata, invece… beh, quella ci ha pensato lui a girarla. 

Il gol del 2-1 dopo aver propiziato quello del pareggio: il suo ingresso in campo è stato vitale per le lattine del giovane Matthias Jaissle, 33enne allenatore tedesco che ha puntato sul talento dell’americano per ribaltare il match. Classe 2000, di Medford, dove è nato anche il figlio del vento Carl Lewis, aveva iniziato a giocare alla ​Shawnee High School, nel New Jersey (scuola frequentata, in altri tempi, anche da Calista Kay Flockhart, la fu Ally McBeal, moglie di Harrison Ford) per poi passare, dopo un solo anno, all’Academy dei Philapdelhia Union. Qui è cresciuto, non come un predestinato, ma come un talento che aveva bisogno di lavorare per realizzarsi. E così è stato. 

Una stagione coi Bethlehem Steel, seconda squadra del Philadelphia Union, nella stagione 2018/19 è entrato poi nel giro della prima squadra, segnando al debutto in MLS contro Atlanta. Soprannominato the Medford Messi, Aaronson, che ha un fratello più piccolo, Paxte, classe 2003, anche lui a Philly, in gol alla prima da titolare contro New England Revolution 19 giorni fa, sa fare un po’ di tutto sulla trequarti: il 10, la seconda punta, l’esterno offensivo, il titolare come il cambio di qualità per svoltare il match dalla panca. Secondo al Rookie of the Year nel suo primo anno tra i grandi, è l’americano più caro andato via dalla MLS: sono infatti 6 i milioni di euro, più 3 di bonus, quelli sborsati nell’estate 2020 dal Salisburgo. Profilo ideale per quel laboratorio di idee che è il mondo calcistico Red Bull, sempre bravo a scovare talenti in giro per il mondo e a valorizzarli, ha chiuso la scorsa stagione con 7 gol in Austria, iniziando nel migliore dei modi quella nuova, trovando il suo primo gol europeo. Cambiando allenatore, passando dal connazionale Marsch al nuovo che avanza ​Jaissle, senza cambiare predisposizione al lavoro. Come quando dal Bethlehem Steel vieni promosso in prima squadra. No, se passi da Betlemme non puoi proprio avere una storia banale. 

@AngeTaglieri88

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