Szczesny ora è un caso: tifosi inferociti, Allegri lo difende. E Perin scalpita

Il portiere arriva da un’annata discontinua. Inizia male ma per il tecnico resta il titolare. E cresce il rimpianto per Donnarumma

Per Wojciech Szczesny il rientro dalla trasferta di Udine non è stato dei più felici, e non solo perché aveva ancora nella testa il fragore dei due erroracci costati il pareggio alla Juventus. Il portiere bianconero è rimasto coinvolto in un piccolo incidente stradale: lui non aveva colpe e nessuno si è fatto male, ma resta un episodio spiacevole di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Che non fosse un giorno fortunato probabilmente Szczesny lo aveva capito nel secondo tempo del match d’esordio di A della Dacia Arena, quando per rimediare a un intervento maldestro ha steso Arslan in maniera ugualmente impacciata, regalando a Pereyra il tiro dal dischetto per il 2-1. Come dice la legge di Murphy, se qualcosa può andare peggio, lo farà: il tentativo di dribbling su Okaka, che ha spalancato la porta al pareggio dell’Udinese, è stato ancora più grossolano e incomprensibile. Il pomeriggio nero del polacco riaccende la vecchia diatriba su valore del numero uno bianconero, difeso a spada tratta da Massimiliano Allegri ma non sempre giustificato dai tifosi. Il web si è scatenato con parodie e sfottò e in tanti si sono chiesti se sia stata una scelta felice quella di lasciare andare Gigio Donnarumma al Psg e tenersi Tek. I dubbi del popolo bianconero nascono dalle titubanze della scorsa stagione, non felicissima per Szczesny, conclusasi con un Europeo senza gloria e con molte ombre. Tek è un portiere di livello però i passaggi a vuoto iniziano a diventare troppi e la Juventus è abituata a numeri uno che fanno la differenza. Anche a Szczesny è capitato spesso in questi 3 anni da titolare in bianconero (dopo una stagione da vice Buffon), sarebbe ingiusto non ricordarlo, però nel mondo del calcio si tende ad avere la memoria corta e nella testa della gente sono rimaste le preoccupanti amnesie di Porto e del derby più che la doppia parata miracolosa in Supercoppa Italiana.

PAPERE E PRODEZZE

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L’eliminazione agli ottavi di Champions è stato forse il momento più buio: all’andata un pasticcio simile a quello di Udine con Bentancur nel tentativo di fare la costruzione dal basso, nella gara di ritorno il concorso di colpa con Ronaldo, che ha saltato in barriera, sulla punizione non irresistibile di Sergio Oliveira. Anche nel derby aveva fatto arrabbiare i tifosi per altre due incertezze che fruttarono due gol per il Toro. Errori riscattati però nel momento decisivo, perché la Supercoppa col Napoli è stata vinta anche grazie a due sue prodezze su Lozano e Di Lorenzo.

LA SCELTA DI MAX

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“Szczesny è un grande portiere, di livello europeo — lo ha difeso Allegri —. Quello che è successo servirà di lezione anche a lui, in quei momenti bisogna buttare la palla in tribuna o anche fuori dallo stadio, non è una vergogna”. Il tecnico lo stima ed è sempre stato suo grande sponsor, tanto che è stato lui a chiedere alla Juventus di abbandonare la pista Donnarumma (Paratici prima dell’addio aveva imbastito una trattativa con Raiola): “Abbiamo già un ottimo portiere, i soldi preferisco spenderli per prendere un centrocampista”, disse alla dirigenza. Adesso toccherà anche a lui aiutare Tek (che ha sempre detto no all’ipotesi di un addio) a ritrovare la fiducia e la miglior condizione mentale.

PERIN SPERA

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Difficile immaginare che il portiere possa finire in panchina contro l’Empoli, però Mattia Perin scalpita e Szczesny comincerà a sentire un po’ di fiato sul collo. L’ex Genoa è rimasto alla Juventus a fare il secondo (pur avendo preferito giocare titolare altrove) perché il club e il tecnico gli hanno garantito un discreto numero di partite. Se ormai vale pure per Cristiano Ronaldo, figuriamoci per tutti gli altri: Tek sa di non essere un intoccabile e che tutto dipenderà soprattutto da lui. Domenica è già tempo di dimostrare che Udine è stato solo un incidente di percorso.

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