INVIATO A PARIGI – La notte del Superclásico non sarà mai una notte come tutte le altre. E non importa che tu sia a Buenos Aires, la patria della rivalità infinita tra i Bosteros del Boca Juniors e Las Gallinas del River Plate, oppure a Barcellona, Berlino, Milano o in qualsiasi altra megalopoli non solo d’Europa ma del pianeta: cercando troverai sempre degli argentini che, da diverse ore prima del match, iniziano la loro “previa”, il prepartita più bello che esista al mondo. Parigi non fa eccezione, anzi, si distingue per l’affetto, la passione, il calore e il colore.
Birra, cocktail, entusiasmo
Gli Xeneizes, i tifosi del Boca Juniors, si ritrovano nella centralissima Rue Dauphine, al ristorante argentino Volver: è qui che c’è la sede dei Bosteros parigini, capeggiati da Carlitos Muguruza, la vera anima della fiesta azul y oro. Sembra davvero di stare a Irala, a pochi isolati dalla Bombonera: ci sono i repiques, i tamburini che tengono il ritmo, ci sono un paio di trompetas, le trombe che fanno partire i cori. C’è, ovviamente, birra a fiumi e, per i più temerari, pure il “Fernando”, il micidiale cocktail a base di coca cola e Fernet Branca, la benzina che incendia ogni tipo di passione calcistica e che ti aiuta a trangugiare i meravigliosi choripan, i panini con la salsiccia che sennò, a causa dello stomaco chiuso per la tensione dell’evento, difficilmente verrebbero digeriti.
Notte da sballo
Cori, abbracci, fede cieca nella squadra che, dopo l’arrivo in panchina di Jorge Almiròn sembra essersi rianimata. E quelli del River Plate? Beh, un paio provano a farsi passare un’empanada per smorzare la fame, ma assieme al cibo ricevono pure una buona dose di sfottò, interrotti solo dal fischio d’inizio dell’arbitro Darío Herrera. Sia dove sia, a Buenos Aires, a Londra, Berlino, Madrid, Milano o Parigi, la notte del Superclásico non sarà mai una notte come tutte le altre.
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