Spinazzola, voglia di rivincita: “All’andata con la Juve l’abbiamo buttata via”

L’esterno torna sul 2-2 dell’Olimpico: “La nostra miglior partita, avevamo la vittoria in pugno”. Poi sul k.o. nel derby: “Brucia ancora. Perso per episodi”

Incontrare la Juventus da ex e senza avere rimpianti, forse, significa che si è fatto la scelta giusta. Nel giro d’orizzonte che l’intervista rilasciata al sito della Roma gli consente di fare, Leonardo Spinazzola lo fa capire chiaramente. E fra le tante cose che tiene a evidenziare c’è proprio il rimpianto per il 2-2 dell’andata, quando la squadra bianconera era ancora un cantiere aperto. “La ricordo come la partita che abbiamo buttato di più in tutto il girone di andata. Avevamo i tre punti in pugno. Avevamo il controllo della partita, ci siamo mangiati due o tre gol. Potevamo chiuderla e non l’abbiamo fatto. Il colpo di testa di Ronaldo è arrivato a difesa schierata. Quella è una partita che mi ha lasciato tanti rimpianti, anche perché è stata quella che abbiamo giocato meglio”.

Le sconfitte e la rinascita

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Esaminando la prima parte della stagione, poi, il terzino giallorosso si sofferma soprattutto sulle sconfitte che hanno fatto più male. Cominciamo dal Napoli. “Quella è stata una partita che nei primi quindici minuti abbiamo giocato bene, facevamo girare la palla, ma il Napoli è molto stretto, è difficile giocare contro di loro. Si è schierato due linee da quattro, Petagna andava sempre sul regista. È difficile affrontare una squadra che si chiude così e all’epoca, se non sbaglio, avevano la miglior difesa. Hanno fatto un gol su punizione e siamo andati all’intervallo in svantaggio di un gol. Poi ci sono stati una serie di episodi, ma noi dobbiamo essere bravi a non farli accadere. È lì che dobbiamo crescere, bisogna tenerla in piedi la partita e se te la giochi essendo sotto solo 1-0 fino a dieci minuti dalla fine puoi sempre fare un gran gol o chiudere una bella azione. Questo aspetto lo dobbiamo migliorare”.

Poi l’Atalanta. “Dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio, Succede che giocare contro l’Atalanta è difficile. Io ci sono stato due anni lì e nell’ultima mezz’ora ci mangiavamo tutti. Ed è ancora così. Nel primo tempo siamo stati corti e bravi a fraseggiare tra le linee, cosa difficile contro di loro. Nella ripresa, però, hanno ingranato la marcia e hanno iniziato a giocare. Con le sostituzioni di Ilicic e Muriel, poi, hanno cambiato la partita. Anche in quel caso, dovevamo restare in gara. Subisci l’uno a uno? Devi restare lì, anche essere brutto per qualche minuto e non allungarti. Come ho già detto, è un difetto da migliorare”.

“Derby brucia ancora”

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Quindi il derby: “Brucia ancora. Il calcio è fatto di episodi, ma devi essere bravo a girarli a tuo favore. Se vai sotto 2-0 dopo venti minuti diventa difficile. Perché loro sono fortissimi in quello, si sono messi là, tutti dietro la linea, raddoppiavano sempre, perdevamo palla e ripartivano. In quel caso ti ammazzano, perché perdi energie mentali e fisiche, pensi di non riuscire a passarli, non vedi giocate possibili e contemporaneamente devi farti sessanta metri di corsa per difendere contro calciatori di gamba bravi a ripartire. È nato tutto da due episodi, è vero, ma il calcio è fatto così”. Infine l’eliminazione dalla Coppa Italia: “ Le sconfitte capitano, anche se nessuno le vorrebbe, nemmeno in amichevole, e noi siamo i primi a essere arrabbiati. Ma una cosa è certa: abbiamo consapevolezza della nostra forza e questo è un aspetto importante, perché significa che c’è equilibrio nella testa di ciascuno di noi. Soprattutto qua a Roma è importante. Dopo il derby eravamo terzi e qualcuno iniziava a dire che bisognava cacciare via tutti. Siamo i primi a essere arrabbiati, vogliamo vincere ogni partita, nessuno di noi vuole perdere, ma siamo terzi. E adesso abbiamo consapevolezza della nostra forza”. Il viatico migliore per sfidare la Juve.

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