Spalletti: “Osimhen potrebbe recuperare per il Milan. I tifosi? Questo clima non ci aiuta”

Il tecnico della capolista: “Scudetto? Non pensiamo al Milan ma al Lecce, altrimenti faremmo lo stesso errore di chi dice che già abbiamo vinto il titolo…”

Dal nostro inviato Maurizio Nicita @manici50

6 aprile – Castel Volturno (Caserta)

La notizia è che Luciano Spalletti per la prima volta nomina la parola “scudetto”, ma non certo per darne per scontata la conquista. Anzi. “A Lecce giochiamo contro una squadra che è stata capace di grandi prestazioni contro squadre forti. Un gruppo allenato bene che sa stare in campo e ci metterà in difficoltà”.

PENSANDO AL MILAN

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Logico però che la lingua batta dove il dente duole. Troppo pesante la sconfitta con i rossoneri per essere archiviata superficialmente. “Il concetto di imbattibilità ce lo avete dato voi, noi sappiamo benissimo di avere difetti. Sono state la bravura e la continuità dei ragazzi a far sì che abbiamo perso pochissime volte. Ecco, il Milan aveva paura di perderla la partita, noi forse lo vedevamo come un riempitivo in vista della Champions. Ha fatto differenza nelle motivazioni. Ora sappiamo benissimo che da qui in poi saranno battaglie difficilissime per portare a casa questo scudetto. E finché non faremo l’ultimo punto che ci serve sarà tutto inutile. Sappiamo che quando arrivi da una sconfitta ci vuole una prestazione piena di sostanza. Il pensiero che va fatto deve essere rivolto al compagno. La differenza la fa andare a risolvere il problema del compagno. Così facendo ritroviamo lo spirito con cui siamo andati in campo tante volte. La settimana si è sviluppata nel modo migliore. Ho visto velocità di fraseggio cui questa squadra mi ha abituato. Ma l’ho visto poche volte nella mia carriera a questi livelli”.

L’ATTACCO

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Poi Spalletti parla delle condizioni dei suoi attaccanti: “Osimhen da un punto di vista di programmazione ci sono possibilità di vederlo a Milano, poi va verificato giorno per giorno le sue condizioni”. Invece è pronto al rilancio Raspadori: “I venti minuti in campo col Milan hanno dimostrato che sta bene, che ogni passo per il pieno recupero è stato compiuto nei tempi giusti. Ora è nelle condizioni di essere scelto”.

SUI TIFOSI

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Il clima che è venuto fuori sicuramente non ci aiuta. Non so quanto abbia influito. Noi dobbiamo essere disposti a tutto. Disposti anche a corrodere noi stessi per raggiungere l’obiettivo al di là di quello che ci succede attorno. Senza tifosi non possiamo stare, ma chi vuol far casino meglio stia a casa. Se lo slogan è ‘Tutto per lei’ dobbiamo tendere la mano, non si può andare avanti così. Napoli è una capitale del calcio per la sua tifoseria. E vedere lo stadio pieno di passione a Sassuolo, Empoli e Torino riempie il cuore”. Tutto ciò però non distoglie la squadra: “So che ci sono da fare 15 punti, cinque vittorie. È qualche anno che sto in questo ambiente, e so che ci sono momenti in cui la palla ruzzola male. E bisogna farla ruzzolare bene. Abbiamo ancora un lavoro da completare. Sono l’ultimo dei Samurai per qualcuno. Poi ognuno la pensi come vuole. Coma squadra si sta con noi stessi. Se pensi di saperla una cosa non la impari mai. Siamo una squadra fortissima. E lo saremo ancora se capaci di dimostrarlo in campo. Se non sei concentrato rischi che gli avversari entrino nel tuo recinto. Il Milan in quella partita ha fatto vedere che è campione d’Italia. Noi non abbiamo dimostrato di essere la capolista con merito. Non si è vista una grande riaggressione dopo che Zielinski ha perso palla, nell’azione del 3-0. Per dare un esempio”. Poi un chiarimento: “Dentro la squadra nessuno si è permesso di esultare sul sorteggio o di fare allusioni”. Ma se qualcuno vuol spostare l’attenzione sulla Champions la risposta è secca: “Se penso al Milan, fo lo stesso errore di chi dice che già abbiamo vinto lo scudetto”.

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