Ruud non ha ancora perso un set contro Rune, ma la sfida a Montecarlo…

La parte bassa di tabellone del Roland Garros si è svuotata, chi è ancora in gioco ora sogna in grande. La finale avrà come protagonista uno tra Rune, Ruud, Rublev e Cilic: le uscite di scena di Medvedev e Tsitsipas alimentano le ambizioni degli altri quattro, oltre a creare non pochi rimpianti per il ritiro di Sinner nel match di ottavi contro Rublev. Mercoledì sarà la giornata in cui si saprà chi saranno i due semifinalisti nella metà di tabellone più scoperta: a esserci ci sarà sicuramente uno tra Holger Rune e Casper Ruud, pronti ad affrontarsi per la quarta volta in carriera.

I precedenti

—  

Il norvegese e il danese sono due specialisti sulla terra battuta e si sono affrontati sempre sul rosso: l’anno scorso a Montecarlo e Bastad, quest’anno sempre nel Principato. Il bilancio è tutto dalla parte di Ruud, che ha sempre vinto senza nemmeno perdere un set. Ma attenzione: l’ultima sfida tra i due ci dice che il giovane Rune, classe 2003 e mattatore di Tsitsipas agli ottavi, si è avvicinato. Se nei primi due incontri non c’era stata sfida (6-2 6-1 e 6-0 6-2), quest’anno il match è stato decisamente più combattuto, con l’attuale numero 8 al mondo che ha vinto con il punteggio di 7-6 7-5.

Nel torneo

—  

Al netto dei precedenti, l’impressione è che il Rune visto al Roland Garros sia un giocatore pericoloso per chiunque: il danese ha vinto contro giocatori del calibro di Shapovalov (in tre set nel match di primo turno) e appunto Tsitsipas, in mezzo tra i due ha battuto Laaksonen e Gaston. E pensare che a Roma non era riuscito a superare le qualificazioni, mentre Ruud si era spinto fino alla semifinale contro Novak Djokovic: a Parigi il norvegese ha avuto la meglio su Tsonga, Ruusuvuori, Sonego e Hurkacz, vincendo in tre set solamente nel match di secondo turno. I bookmaker danno Ruud favorito, ma occhio a Rune: non è più una sorpresa e, dopo la vittoria nel torneo Juniores nel 2019, conferma di avere un feeling speciale con la terra battuta di Parigi. Sognare, ora, è lecito per entrambi.