Roma, tattica e sacrifici la strada da seguire

La strategia di Mourinho ha funzionato alla perfezione per 97 minuti. Dopo aver nascosto la Roma durante la settimana ieri ha colto di sorpresa Pioli con la formazione che ha mandato in campo. Lo Special One nel suo trasformismo tattico ha opposto ai rossoneri un 5-3-2, con due importanti novità: cinque uomini attenti alla fase difensiva e due centravanti a incrociarsi davanti. Questa decisione è stata dettata dalla necessità di neutralizzare la catena di sinistra del Milan, con Theo Hernandez e Leao. Celik in appoggio a Mancini ha fatto la migliore partita stagionale. Ha annullato Leao, che ha avuto pochi spunti, compreso quello decisivo del pareggio. Oltre all’assist del gol il portoghese è stato pericoloso solo quando non c’era il turco sulla marcatura (era uscito su Theo Hernandez) e ha preso in velocità Mancini. La Roma è viva e la prestazione tattica è stata di altissimo livello, nonostante le preoccupazioni della vigilia. Nel finale il Milan ha portato molti giocatori dentro l’area alla ricerca dei tre punti, a quel punto la squadra giallorossa ha saputo approfittare colpendo di rimessa. Così è arrivato il gol di Abraham, il settimo nei minuti di recupero.

Le scelte di Mourinho

Il Milan è una squadra in salute, la Roma non gli ha permesso di giocare, gli ha tolto velocità di gioco e ritmo, con tanta densità in mezzo al campo. Mourinho ha dovuto fare i conti con le assenze. Senza Smalling, Wijnaldum e Llorente, dopo un quarto d’ora ha dovuto rinunciare a Kumbulla, che aveva cominciato bene marcando a uomo Giroud. A quel punto ha spostato Cristante in mezzo ai centrali difensivi e ha inserito Bove, che ha fatto una partita di grande sacrificio, aiutando Celik con le uscite su Hernandez. Dybala, in panchina senza scarpini, era stato inserito nella distinta solo per dare un supporto morale ai compagni. E Belotti, più attivo di Abraham nel primo tempo, ha dovuto arrendersi dopo l’intervallo. La Roma ha saputo far fronte a tutti questi problemi grazie a una straordinaria organizzazione tattica. Mourinho l’aveva preparata alla grande, lo sviluppo della squadra c’è stato, con una sola maledetta disattenzione al 52′ della ripresa. Per tutti questi motivi raggiungere il quarto posto sarebbe un risultato straordinario. Per tre minuti la Roma ha sognato la vittoria che forse non avrebbe meritato, ma che avrebbe premiato la sua feroce intensità. I tifosi possono essere orgogliosi di questa squadra, che resta in piena corsa per la Champions.


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