Qui si fa la Juve. O si va a casa

Pronti? Via! In cinque mesi esatti, da Cremonese-Juventus di domani a Udinese-Juventus del 4 giugno, la Juventus sarà costantemente e completamente sotto esame: i risultati del campionato, dell’Europa League e della Coppa Italia decideranno il destino dei giocatori, di Massimiliano Allegri e del suo staff, di Federico Cherubini e dell’area sportiva della società, perché davvero in pochi possono essere sicuri di avere un futuro nella Juventus o un futuro “da” Juventus nel caso dei tanti giovani che dovranno completare una maturazione forzata dalle circostanze. L’andamento dei molteplici procedimenti giudiziari (sportivi, penali, civili) testerà la nuova dirigenza, costruita proprio per reggere l’impatto delle vicende extrasportive e traghettare il club in acque più tranquille. Esami e processi non daranno tregua alla Juventus e al suo popolo nei prossimi cinque mesi, ma non è detto che questo periodo intenso non produca qualcosa di buono o, addirittura, di ottimo, perché, pescando dal frasario risorgimentale-sabaudo si può riassumere così: qui, o si fa la Juventus o si… va via. E chi uscirà saldo da questo periodo così intenso, avrà acquisito forza, carattere, capacità di resistere all’alta pressione: sarà insomma pronto a qualsiasi altra sfida. D’altra parte, mai come alla fine di questa stagione, ci sarà la possibilità di fare selezione tra chi faticherà a superare gli esami, considerato il profondo cambiamento ai vertici iniziato la notte del 28 novembre e che si completerà il 18 gennaio con la nomina in assemblea del presidente Ferrero, dell’amministratore delegato Scanavino e del consiglio d’amministrazione.

Juventus, dalla Cremonese al Monza: il calendario di gennaio con date, orari e dirette tv

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Nuovo mercato, filosofia già sperimentata

E sarà un esame anche il mercato invernale, il primo sotto la gestione Scanavino, quello che inaugurerà il nuovo corso. Anche se di veramente nuovo ci sarà poco, la filosofia è quella già sperimentata con successo nell’ultima campagna acquisti: mantenere alta la competitività tenendo i conti in equilibrio e la bilancia del mercato in attivo. L’input della proprietà, molto preciso e già ribadito anche alla squadra, è che la Juventus non ridimensiona le proprie ambizioni sportive. La razionalizzazione dei costi che viene chiesta a Scanavino è legata a chi guadagna troppo rispetto al rendimento e a un limite alle follie di mercato, non alla smobilitazione dei campioni. In fondo, la prima parte del ciclo vincente di Andrea Agnelli ha visto una Juventus vincere a ripetizione in Italia e raggiungere una finale in Europa con il bilancio in attivo: a quel tipo di filosofia tecnica si ispirerà il progetto bianconero fin da questa sessione di mercato che, tuttavia, inizierà molto piano.

Rabiot in testa al gruppo e alla Juve: Cremonese prima sfida del 2023

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Quel velo di pessimismo

La Juventus è ancora alle prese con la conta dei recuperi e ogni ragionamento di campo e di mercato inizia sempre con un “se” legato a uno dei tanti campioni da rimettere in piedi. È forse questo che appoggia sull’ambiente bianconero quel velo di pessimismo, sinceramente un po’ eccessivo. Ieri, per esempio, è tornato ad allenarsi alla Continassa Angel Di Maria, l’essere umano più forte dell’ultimo Mondiale (quindi tolto il marziano Messi). Se fosse stato di un’altra squadra, nelle ultime due settimane si sarebbe parlato solo di quanto sia stata mostruosa la prestazione nella finale di Doha. Ma è della Juventus e, per primi i suoi tifosi, hanno discusso solamente del suo rientro a Torino, peraltro concordato con Allegri secondo uno schema stabilito dall’inizio del Mondiale («se qualcuno vince la finale ha due giorni in più»). Tant’è, Di Maria è della Juventus e se gioca i prossimi cinque mesi anche solo al 70% delle sue possibilità, può fare una differenza abissale. Certo, pure lui è sotto esame: anche se non si gioca la permanenza (difficile, quasi impossibile), ma si gioca la faccia davanti a una delle tifoserie più numerose del mondo.

Tutto sulla nuova Juventus e cosa succederà

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