Quelli che salgono. Dionisi e Caserta: i volti nuovi delle panchine italiane

Il primo oggi potrebbe riportare l’Empoli in A, il secondo è stato promosso in B con il Perugia. Ecco perché tutti gli occhi sono su di loro

Uno vorrebbe festeggiare oggi pomeriggio verso le 16. L’altro lo fa da un paio di giorni. Alessio Dionisi ha segnato sul calendario il secondo giorno utile per portare il suo Empoli in A, Fabio Caserta ha rimesso il Perugia in Serie B domenica pomeriggio. Sono loro due gli allenatori del momento, quelli a cui la primavera 2021 sta regalando un’altra spolverata di gioia.

La prima volta di Alessio

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Dionisi avrebbe potuto essere in Serie A già sabato pomeriggio se avesse vinto ad Ascoli. E anche l’estate scorsa, se avesse accettato qualche proposta dal piano di sopra. Invece ha atteso la prima volta, avrebbe atteso meno sabato se i i suoi non avessero rallentato contro i marchigiani. Ma ecco la terza possibilità, oggi, contro il Cosenza. I calabresi hanno bisogno di punti salvezza, non regaleranno nulla. Ma Alessio è abituato. Fino al 2018 era in D con il Fiorenzuola. “Seguitelo, propone un calcio interessante” – si diceva. L’anno dopo in C stesse parole con l’Imolese (terzo posto finale), poi la B con il Venezia (11°). Ma solo in questa stagione con l’Empoli ha avuto anche una squadra all’altezza del suo calcio, cioè pronta a vincere. Eccolo allora, alle porte della Serie A che affronterà con la squadra toscana. Sì perché l’Empoli non solo costruisce e matura i giocatori. Ma prepara e sviluppa gli allenatori (Maurizio Sarri, Luciano Spalletti, giusto per citarne un paio). Ora Dionisi che oggi pomeriggio (si gioca alle 14) alle 16 vorrebbe festeggiare il primo campionato vinto da allenatore (da giocatore ha vinto due volte la D, una la Seconda Divisione e una Supercoppa di Seconda divisione).

Mister 50%

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Caserta invece è più abituato. Da quando allena, ha vinto la metà dei campionati a cui ha partecipato, due su quattro. Entrambi in C, prima con la Juve Stabia e domenica con il Perugia. Adesso la sfida è restarci in B dove con i campani nel 2019-20 è retrocesso chiudendo 19esimo. A Perugia ha usato il metodo di approccio perfetto. Profilo basso, tanto cuore. I tifosi non hanno avuto nemmeno il tempo di digerire la retrocessione che meno di un anno dopo festeggiano il ritorno in B. Non male per una piazza e per un gruppo di giocatori che andavano rivitalizzati spiritualmente in poco tempo per evitare di cadere in depressione. Caserta lo ha fatto anche quando le 8 partite in 29 giorni di marzo partendo da una situazione di svantaggio avrebbe lasciato pochi margini alla speranza. Adesso sotto di nuovo con la B. Senza voler spingere subito per vincere il campionato, ricordiamoci Caserta è mister 50%.

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