Quella Cadillac di Vialli che corre contro il cancro e Sla

Gianluca Vialli si è spento a Londra il 6 gennaio scorso, ma vive più che mai nel cuore di chi non ha mai smesso di amarlo. Una volta ancora, lo conferma la decisione di Cathryn White Cooper e di Olivia e Sofia. La moglie e le figlie del campione hanno mandato all’asta la Cadillac Eldorado del ’66, l’automobile preferita di Gianluca, con uno scopo preciso: il ricavato viene destinato alla Fondazione Vialli e Mauro che, da diciotto anni, sostiene la ricerca e la lotta contro la Sla e contro il cancro e ha già centrato ventitré obiettivi,  puntualmente rendicontati sul sito fondazioevialliemauro.org. Dopo essere stata esposta al pubblico insieme con altre 39 auto storiche a Palazzo Eblò, in Corso Regina Margherita a Torino, la Cadillac è stata al centro dell’asta organizzata dalla Casa Sant’Agostino, contrattazione base 33 mila euro.

L’automobile non è stata aggiudicata e ora sarà la famiglia Vialli a decidere quando riproporre l’iniziativa, ma ciò non toglie nulla al valore e al significato dell’atto di generosità compiuto.L’iconica automobile è stata un simbolo dell’America Anni Sessanta, un’irresistibile calamita per l’asso della Sampd’Oro che l’aveva acquistata nel ’92, l’anno del suo trasferimento alla Juve, però  non l’aveva mai ostentata, fedele al suo understatement, allo stile di vita sobrio e alieno da ogni eccesso. A Palazzo Eblò erano in bella mostra  Porsche, Bentley, Jaguar, Alfa Romeo, le mitologiche Lancia Delta dominatrici dei rally in tutto il mondo, una collezione di Mercedes Sl e una Peugeot 405, auto ufficiale della squadra corse francese.

Ma ad attirare l’attenzione generale è stata l’automobile di Vialli, per il significato profondo del gesto della moglie e delle sue ragazze che hanno rinunciato a un ricordo di Gianluca,  sentimentalmente e non soltanto commercialmente prezioso, per  compiere un gesto di solidarietà concreta in favore della Fondazione. Mauro e i suoi collaboratori la portano ammirevolmente avanti, onorando chi, assieme a Massimo, la promosse nel 2003. Ha scritto Wim Wenders: “Gli angeli dei nostri tempi sono tutti coloro che si interessano agli altri prima di interessarsi a se stessi“. Gli angeli esistono.

Vialli, l'omaggio al minuto 9: il mondo Juve si ferma commosso

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