Quel tifoso speciale con l’Inter nel cuore: tutti in campo e in bici per Giò

Una pedalata di 350 chilometri e l’associazione “Insuperabili” in campo per ricordare Giorgio, supertifoso affetto da autismo morto per covid a 26 anni. La sua storia, raccontata dalla madre in un libro, ha commosso i nerazzurri

Dopo Bologna Giò sarebbe un po’ dispiaciuto, ma comunque felice: la sua Inter è fatta così, pazza e bella per questo. E poi, con quattro partite davanti, il sogno è ancora lì, così vicino da poterlo raggiungere quasi in bici. Intanto, nella speranza dello scudetto, si inizia a pedalare per lui, per Giò, indimenticato tifoso interista morto a soli 26 anni per covid nel maledetto 2020. In suo onore si può raggiungere la Romagna dalla Lombardia, Cervia da Milano in una giornata appena: a tenere viva la memoria sulla bici ci pensa Enzo Bernasconi, diventato famoso tra tifosi nerazzurri al punto da essere candidato per la Hall of Fame del club assieme a Peppino Prisco grazie alla sua “capacità di coniugare interismo e attività sociale”. Bernasconi ha già pedalato per i 1.277 km che separano il Meazza da Terranova di Sibari, il paese in Calabria dei nonni di Diego Milito, pur di raccogliere fondi per sostenere Inter Campus Bolivia. Stavolta, per la nuova impresa dedicata a Giò, si accontenta di 350: parte domani, 30 aprile, all’alba da San Siro e l’obiettivo è arrivare a Cervia verso le 22, dove sarà accolto da Viviana Locatelli, la mamma che ha raccontato la storia di questo ragazzone dal cuore d’oro e commosso il mondo nerazzurro.

Per sempre Giò

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Giò, diminuitivo di Giorgio, era un ragazzo autistico, innamorato della vita e pure dell’Inter: un supereroe col mantello, oltre gli occhi pieni di pena di certa gente e l’ipocrisia della società. Il libro di Viviana, “Per sempre Giò” (in vendita su Amazon, prefazione del giornalista Carmelo Abbate e ricavato devoluto ad associazioni che si occupano di autismo), racconta la vita del figlio, ma parla di domani e non di ieri. È uno slancio di umanità verso il futuro, calcia via un’indicibile sofferenza, come farebbe Lautaro con il pallone. Le pagine hanno il potere di riportare Giò tra noi, sempre con una sciarpa nerazzurra al collo. Del resto, il ragazzone non se ne è mai andato: uno striscione a San Siro lo ricorda in ogni partita.

Quanti amici

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La pedalata di Bernasconi è solo un momento di una due giorni dedicata a Giò, assieme ai suoi amici e compagni di squadra, quelli che con lui hanno gioito in campo e scherzato fuori: l’associazione “Insuperabili”, ormai sparsa in tutta Italia, che ha lo scopo di offrire ed incentivare la pratica sportiva a persone con disabilità e che ha testimonial illustri a partire da Giorgio Chiellini. Proprio il Chiello, come l’interista Darmian, ha invitato con un video a partecipare al torneo di calcio a 5 che si gioca domani nell’Impianto di Lombardia Uno, a Milano, dalle 10.30 alle 13.30. Sarà coordinato dal presidente dell’associazione Davide Leonardi, in campo le squadre degli Insuberabili di Torino, Genova, Rovetta, Ivrea e Milano, proprio la formazione in cui Giò faceva l’attaccante e segnava una montagna di gol. E anche a Cervia, dopo l’arrivo di Bernasconi, domenica mattina via a un’altra amichevole tra la sede Insuperabili di Bologna e una squadra del posto. Durante l’evento, poi, una raccolta fondi in cui si potranno acquistare all’asta i libri “Per Sempre Giò”, autografati da alcuni giocatori dell’Inter, le t-shirt realizzate per l’occasione e la stessa bicicletta con la quale Enzo svolgerà il suo viaggio Milano-Cervia. “Da tutto questo amore capisco che Giò non se ne è mai andato”, racconta commossa mamma Viviana: oltre ogni dolore, oltre ogni scudetto, è ciò che conta davvero.

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