Qatar 2022: loro giocano, noi paghiamo

I campioni giocano in Qatar, i bonifici corrono in Europa. Perché la più grande festa del calcio non la paga chi la organizza (e incassa), ma i club che in queste settimane continuano a elargire i salari alle stelle che illuminano il Mondiale. Sì, avranno un “risarcimento” di 209 milioni da dividere per 39 società che hanno mandato i loro tesserati a Doha, ma che non copre certo le spese…Sì, avranno un “risarcimento” di 209 milioni da dividere per 39 società che hanno mandato i loro tesserati a Doha, ma che non copre certo le spese di chi finanzia i fenomeni, quelli che in un mese di Mondiale possono costare un paio di milioni lordi. E non è solo un problema economico: molti dei giocatori coinvolti nel Mondiale hanno sottoperformato nell’ultimo mese con i loro squadre, perché giustamente preoccupati di preservarsi da fatica e infortuni e molti dei giocatori oggi in Qatar sottoperformeranno nel mese successivo, perché prosciugati da energie psicofisiche. Qualcuno, purtroppo, tornerà infortunato e quel ko potrebbe anche condizionare la stagione della sua società.

Certo, da oggi pomeriggio andrà in scena un grande spettacolo calcistico che, di riflesso, potrà giovare anche ai club, ma a occhio non sono troppo entusiasti di questa interruzione e dell’idea di vedere i loro asset più importanti a rischio. Sì, le nazionali fanno parte delle fondamenta del calcio, ma la nazionalizzazione del calcio è qualcosa di economicamente discutibile e forse anche un filo antistorica. Anche se il vero problema e la causa di queste storture è un calendario che con questo mondiale ha toccato una vetta di follia inarrivabile. Speriamo ora inizi la discesa verso la realtà.

Mondiali 2022, la classifica del costo delle rose: come si posizionerebbe l'Italia

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