Qatar 2022, ecco i top and flop

Il meglio e il peggio del Mondiale, giornata dopo giornata, fino al termine dei gironi di qualificazione. Si tratta di un commento… pagellato con queste “voci”: il miglior giocatore, il peggiore, il ct, la sorpresa, la delusione. 

Miglior giocatore

Il titolo va diviso fra un ragazzino del 2003 e un “sempreverde” dell’‘89, Jude Bellingham ed Enner Valencia. L’inglese ha dato un’ampia dimostrazione di tecnica, intelligenza e autorevolezza. A 19 anni ha preso il comando della sua nazionale senza alcun timore. Grande partita, anche se contro un avversario di poco conto. L’avversario dell’Ecuador era invece la squadra padrona di casa ma Valencia l’ha stesa con la prima doppietta di questo Mondiale. E’ stato un incubo per la difesa del Qatar.

Peggior giocatore

Anche in questo caso, lotta serrata fra due portieri. Alla fine la spunta, suo malgrado Edouard Mendy, che vorrebbe riprendere il posto da titolare nel Chelsea ma che nel frattempo avrebbe dovuto evitare di prendere due gol per colpa sua. L’altro portiere è il qatariota Alsheeb. Non si può dire che le uscite siano il suo pezzo forte.

Il commissario tecnico

Per la vittoria, ma soprattutto per il modo in cui l’ha conquistata, il commissario tecnico di questa prima giornata è il sessantenne argentino Gustavo Alfaro, oggi sulla panchina dell’Ecuador. Possesso palla, inserimenti continui dei terzini, movimento collettivo, buon palleggio, verticalizzazioni, l’Ecuador è piaciuto molto al suo debutto. Da non sottovalutare il fatto che giocava contro il Qatar, nazionale non proprio irresistibile, ma pur sempre padrona di casa. Segnalazione anche per l’olandese Van Gaal e il gallese Page che hanno rispettivamente vinto e riagguantato il pareggio grazie ai cambi.

La sorpresa

Tim Weah, figlio d’arte, attaccante degli States. Ha segnato un gol molto bello (anche per l’assist di Pulisic) con un tocco rapido e preciso di esterno destro dopo un taglio micidiale da destra al centro. E’ una delle belle storie di questo Mondiale. Figlio dell’ex milanista George, oggi presidente della Liberia, poteva giocare in quattro nazionali, Liberia, Giamaica, Francia e Usa, ma lui si sente americano e non ha avuto dubbi nella scelta. In ogni caso sul piano tecnico, Weah sr era di un altro livello.

La delusione

Il Qatar che, giocando in casa, decide di non giocare e perde, o l’Iran che ne prende 6 al debutto? Il Qatar, perché ha debuttato fra la sua gente senza pensare a giocare, ma solo a difendersi. Tanti anni di preparazione buttati…

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