Pogba libera spazio: due colpi per la Juve. Dal Genoa non solo Gudmundsson…

TORINO – Non c’è tempo per piangere sull’ormone versato: il futuro incombe e la Juventus su quello ragiona. E da mesi, perché Paul Pogba era ormai considerato un ornamento del passato, un po’ come “la cartolina della Bella Otero alle specchiere… che malinconia!”. Elaborata, appunto, la malinconia con gozzaniano e dunque spietato pragmatismo piemontese, resta il ricordo; si guarda avanti e magari si evita di commettere altri pasticci per eccesso di… malinconia (e siamo buoni…). E dunque è necessario cercare di leggere la vicenda in maniera futuribile: chi sceglieranno i dirigenti bianconeri per sostituire Pogba nello scacchiere tattico e tecnico della rosa? Un tema tutt’altro che banale anche perché attiene all’evoluzione di Pogba nel corso della carriera e al suo impatto nel nostro campionato.

Perché, per esempio, nessuno (o in pochi) ricordano che Pogba era uno dei centrocampisti di difesa, accanto a Matuidi o a Kante, nella Francia di Pogba mentre alla Juve si elevava a trequartista in grado di spostare gli equilibri, nonostante avesse nella gambe e nel fisico poco meno di una mezzora come dopo il suo ritorno.

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