Pioli: “Non esiste un Milan 1 o 2. Le prestazioni ci sono sempre, i risultati meno”

Il tecnico rossonero: “Dalla sosta in poi abbiamo ottenuto solo due successi. Dovevamo vincere di più. Con la Lazio non possiamo sprecare nulla“

Dal nostro inviato Marco Pasotto

5 maggio – Milanello (Varese)

Stefano Pioli cerca di strappare un altro pezzo della Champions che verrà contro il club con il quale la sfiorò per la prima volta. Lazio 2015-16, ma allora il sogno si inchiodò ai playoff. Stavolta è tutto molto più grande e più bello, però la Champions della prossima stagione – a parte eventuali imprese a Istanbul – è ancora tutta da conquistare. E occorre farlo sgambettando il proprio passato. Peraltro non ci sono altre opzioni: per come s’è messa la classifica non esistono piani B ai tre punti domani a San Siro. Magari approfittando di tutti gli altri scontri diretti, che comunque andranno a finire, vedranno qualche concorrente perdere terreno prezioso.

Concretezza

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Il problema di base è che il Milan si è inceppato – quattro pari nelle ultime cinque uscite in campionato – proprio nel momento più caldo di una stagione che sarebbe delittuoso rovinare. Ma, allo stesso tempo, paradossalmente conforta il dato che vede i rossoneri in condizioni migliori quando affrontano una big rispetto alle squadre di rango più basso. “Il fatto che si vada peggio con le piccole non è una coincidenza – spiega Pioli -. Dalla partita di campionato col Napoli in poi, la squadra ha dominato di più rispetto a quanto fatto in precedenza, ma ottenuto solo due vittorie e quattro pari. Un fattore che avrebbe dovuto essere invertito, per come abbiamo giocato. Se non ci siamo riusciti significa che ci è mancato qualcosa nell’area avversaria. Occorre più concretezza ed efficacia in zona gol, è questo che c sta mancando”. Parlare del Napoli ovviamente dà a Pioli l’occasione per fare i complimenti al mondo azzurro: “Questo è un passaggio di consegne tricolori a una squadra fortissima. Al Napoli vanno fatti i nostri complimenti, hanno meritato largamente questa vittoria. È chiaro che vedendo i loro festeggiamenti, abbiamo ripensato a quanto vissuto l’anno scorso. Speriamo di ripeterli in futuro”.

Scelte

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Napoli che, ovviamente, porta a galla ottime sensazioni considerando come sono andati i tre incroci di aprile. “La squadra è consapevole dei jolly buttati via, ed è consapevole che non possiamo buttarne via ancora. Con la Lazio è una partita quasi da dentro-fuori, anche se non sarà l’ultima. Le scelte con la Cremonese? So perché le faccio. E comunque non c’è un Milan A e un Milan B, ci sono solo giocatori che stimo tantissimo. E poi i pareggi sono arrivati con diversi tipi di formazione. La squadra gioca bene, è mancato risultato finale vincente. So anche che i miei giocatori stanno bene, che ci credono e hanno la qualità per giocare bene. Occorrono però più precisione e determinazione nell’ultima parte di campo”. Il discorso vira inevitabilmente sul flop degli ultimi arrivati che, a parte rare eccezioni, non hanno fornito un contributo adeguato lungo la stagione. A volte, non l’hanno fornito per nulla. “I nuovi arrivati hanno le qualità per essere giocatori importanti, a volte ci sono riusciti a volte no. Chiaro che possiamo fare di più. De Ketelaere? Innanzitutto non si deve arrendere e non lo sta facendo. Ha delle belle qualità, se ci sarà occasione troverà spazio”.

Nessun timore

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Il turnover con la Cremonese, che non ha pagato, tiene banco e il tecnico rossonero spiazza un po’ tutti quando dice che “i cambi – e cioè i titolarissimi entrati nella ripresa – hanno peggiorato la partita. Non perché sono entrati male, ma perché non sono state rispettate certe posizioni. Abbiamo perso lucidità”. Poi, ovvia difesa d’ufficio di un gruppo che tra domani e mercoledì si gioca in pratica… due Champions: “La squadra non è preoccupata, affranta o timorosa. La squadra è concentrata e determinata. E il nostro gioco non è involuto, non la penso affatto così. Un nostro obiettivo era dominare di più il gioco e ci siamo riusciti. Il rammarico è che con tutta la mole di lavoro fatta, non riusciamo a fare gol”.

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