Pintus a Del Piero: “Al Real i giocatori li torturo per reggere il calcio di oggi”

“Abbiamo una squadra molto umile, sono tutti giovani e si prestano quasi volentieri a delle torture fisiche. Il calcio si è evoluto rispetto agli anni Novanta, c’è più intensità e ci si deve adattare. Si richiedono calciatori tecnici ma contemporaneamente forti, veloci e resistenti”. Sono le parole del preparatore atletico del Real Madrid Antonio Pintus al termine del match di Champions contro il Manchester City.

Ai microfoni di Sky Sport, l’ex preparatore della Juve ha raccontato cosa è previsto nel programma di allenamento dei Blancos, ricordando anche il suo trascorso con i bianconeri tra il 1991 e il 1998 e durante la stagione 2006-07. Al suo fianco Alessandro Del Piero, che nel post gara ha detto la sua sulla sfida tra gli uomini di Ancelotti e i Citizens di Guardiola che ha entusiasmato gli spettatori per ritmi di gioco e bellezza dei gol (3-3 in risultato finale).

“Ci vogliono tecnica e fisico”

“Un esempio formidabile ma ne abbiamo parecchi, come Camavinga, Valverde e Rodrygo ha dichiarato Pintus – . Ci vuole tecnica abbinata al fisico. Kroos e Modric sono due esempi agli antipodi. Abbiamo tanti giovani, ma loro hanno 39 e 36 anni e sono dei professionisti impeccabili che si allenano tutto il giorno. Sono un esempio per i giovani. Modric è ancora esplosivo, Kroos ha tantissima resistenza”

“Ci alleniamo sempre al mattino. Facciamo tanti lavori specifici individuali, soprattutto a livello fisico i carichi sono fatti per ogni singolo giocatore a seconda di quello che serve. Chi vincerebbe una gara sui 30 metri? Se la giocano Rodrygo e Vinicius“. 

“Sui 3 mila metri invece Valverde avrebbe la meglio su Vinicius, anche se non sarebbe semplice”. E ancora: “Non è semplice analizzare i dati della partita. Se corri di più non è detto che poi alla fine tu riesca a vincere. Quello che conta sono le accelerazioni, non sempre correre più chilometri è legato al risultato positivo”. Pintus ha poi ricordato la propria esperienza come preparatore atletico della Juve durante gli anni Novanta e nel corso della stagione trascorsa dai bianconeri in Serie B.

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