Per Ibra è presto, Origi delude. E a Giroud toccano gli straordinari

Il centravanti francese ha giocato più del doppio degli altri 9. Contro la Salernitana confermata quasi in blocco la squadra di Londra

Didier Deschamps, Arsène Wenger, Yvon Pouliquen, Mecha Bazdarevic, Frank Lampard. Tre li conoscete, gli altri due beh… va bene anche così. Olivier Giroud li mette tutti nello stesso girone della sua personalissima Commedia: sono gli allenatori citati nell’autobiografia per averlo mandato in panchina (e Olivier, come tutti, non gradisce). Stefano Pioli non compare e non solo perché il libro è stato scritto qualche tempo fa. Pioli con Giroud va a senso unico: appena può, lo manda in campo… e al massimo lo sostituisce.

Ibra, alla prossima

—  

Il Milan di stasera contro la Salernitana avrà il solito attaccante e in parte è merito di Giroud, parecchio demerito di chi potrebbe sostituirlo. Zlatan Ibrahimovic è giustificato: è infortunato. “Domani non partirà dall’inizio ma ci sarà per aiutarci. Sta migliorando, si sta allenando con più continuità”, ha detto Pioli ieri. Divock Origi e Ante Rebic, molto meno. Origi in una partita come questa sarebbe stata una scelta logica: contro un’avversaria sulla strada per la retrocessione, a cinque giorni dal grande sforzo di Londra, un po’ di turnover in attacco poteva essere preventivabile. Invece nulla, Pioli ha scelto ancora Giroud, aggiornando numeri chiarissimi. Minuti in A giocati dagli attaccanti centrali del Milan: Giroud 1522, Origi 646 (532 da attaccante centrale), Rebic 591 (260 da attaccante centrale), Ibrahimovic 40. Morale, Giroud gioca quasi il triplo dei minuti rispetto ai concorrenti. I gol seguono: Giroud 7, Rebic 3, Origi 2. In Champions, Giroud 4, gli altri zero. Fine delle discussioni.

Kane e poi stop

—  

Pioli per Milan-Salernitana sta per fare una scelta netta: confermata quasi in blocco la squadra di Londra. In difesa fino a due giorni fa si attendeva Simon Kjaer, a lungo un co-titolare, recentemente messo tra parentesi dal trio Kalulu-Thiaw-Tomori. Invece nulla, non giocherà e l’astinenza si prolunga: Kjaer non gioca titolare da quasi un mese ed è strano, perché era in campo in Milan-Torino 1-0 e Milan-Tottenham 1-0. Quando cancelli Kane, non ti aspetti di stare seduto per il mese successivo. Pioli, a meno di giravolte di giornata, si prende un rischio e manda un messaggio. Sceglie i migliori anche in una serata apparentemente più semplice di tante altre, a costo di vedere facce scontente domani a Milanello. Un nome su tutti: Bennacer, che sta ritrovando condizione, dovrebbe partire dalla panchina. L’ascesa di Rade Krunic nelle gerarchie è sempre più netta.

Il pezzo mancante

—  

La grande lente di ingrandimento di Milan-Salernitana però resta sull’attacco. Il Milan con il grande reset di gennaio ha ritrovato solidità difensiva e, per arrotondare, ha scoperto che Malick Thiaw può giocare al Tottenham Stadium come nei giardinetti sotto casa a Dusseldorf. Non solo, Pioli ha ritrovato lo spirito dello scudetto e a Londra ha visto una squadra molto lucida, presente. Resta da ritrovare brillantezza in avanti. Nelle ultime 10 partite, il Milan ha segnato più di un gol solo due volte e da inizio febbraio, quando ha cambiato sistema di gioco, è quindicesimo per tiri, nono per gol a partita, quartultimo per tiri da palla ferma. Va bene l’atteggiamento più prudente, ma qui c’è della responsabilità individuale.

Se Leao ride

—  

Leao del resto non segna da nove partite (“Possiamo servirlo meglio”, ha detto Pioli), Giroud ha fatto solo due gol post-Mondiale, Origi delude quasi a ogni partita e De Ketelaere è vicino a festeggiare un anno senza gol, dato da brividi. E allora la Salernitana, che ha la seconda peggior difesa in A, può essere lo psicologo ideale per dare un po’ di fiducia agli attaccanti del Milan? Dipenderà dal clima. Tra le 20.45 e le 21, nel primo quarto d’ora, guardate Rafa Leao, che di questa squadra è lo spirito libero. Se ciondola un po’, apparentemente disinteressato, brutto segno. Se rientra, si fa dare la palla e ride, non cambiate canale.

Precedente Il Pampa Sosa: “Nel 2004 in C io e tre disperati senza un pallone. Ora Napoli è oro” Successivo Il Psg si muove per Haaland: pronta offerta monstre da 197 milioni