Pedro, il futuro è un rebus: la Lazio sul mercato

Uno strepitoso infinito, la carriera di Pedro. Venticinque titoli vinti, 36 anni alla data di oggi. E un contratto a premi con la Lazio, dove il premio è il rinnovo automatico fino al 2025. Scatterà alla 25ª presenza, questi sono i patti sottoscritti con Lotito. Pedrito però valuterà il futuro a fine stagione, parlerà con il presidente e con Sarri, deciderà il da farsi. A luglio di anni ne compirà 37, sarà l’ora di smettere o ricominciare? Solo lui può saperlo. Xavi aveva provato a portarlo a Barcellona per fargli chiudere la carriera lì: «Se Xavi mi chiamasse prenderei un volo veloce. Ma è difficile, negli ultimi anni ho parlato con molte persone, con Xavi, con Laporta… Ho cercato di tornare in un modo o nell’altro, ma è molto complicato. Sarebbe la fine perfetta della mia carriera. Lo vedo molto lontano, non ci penso nemmeno», ha detto nei giorni scorsi lo spagnolo. Tempeste emotive agitano il cuore di Pedrito. Barcellona è sempre Barcellona, gli regalerebbe un altro anno d’oro. Poi c’è il Tenerife, il suo mondo. E’ la soluzione che gli permetterebbe di continuare a giocare a casa. La squadra sta lottando per la promozione nella Liga, è nella B spagnola, e sogna di farsi guidare da Pedro in caso di promozione. E’ presto per decidere, non vuole anticipare i tempi. Si gode la Lazio, la sua nuova giovinezza. Era partito male, s’è ripreso. Sarri, per volontà e necessità, l’ha fatto giocare titolare tre volte nelle ultime quattro partite di campionato (Sassuolo, Bologna e Roma). E potrebbe rigiocare a Salerno. Zaccagni ha iniziato a correre sul tapis roulant, da domani potrebbe farlo in campo. I tempi sono stretti. Le soluzioni sono due: Pedro a destra o Isaksen a sinistra e Felipe Anderson a destra.

Lazio, la strategia per il futuro

La decisione spetta a Sarri. Lotito e Fabiani invece hanno il compito di prevedere il futuro, di individuare i profili adatti per rinforzare l’attacco tenendo in conto che Pedro a fine anno potrebbe rinunciare al rinnovo automatico. In realtà ci pensano da tempo. Nel giorno di chiusura del mercato estivo il presidente aveva tentato di acquistare un’ala in più. Pedro era in difficoltà, lo tormentava un infortunio. Si pensò a Greenwood del Manchester United, spuntò il baby Oscar Bobb del City. Tra i nomi per il futuro, per adesso solo indiscrezioni, ci sono Savinho del Girona, in prestito dal Troyes. E’ un attaccante brasiliano, legato ai club del City Group, vive la stessa storia che ha caratterizzato la carriera di Castellanos prima della chiamata della Lazio. Savinho ha 19 anni, è mancino, un furetto tutto dribbling. Ha sfidato la Lazio ad agosto in amichevole, impressionò Sarri. Ha segnato quattro gol nella Liga, ha servito quattro assist. E’ ancora più quotato di prima, il rischio è che da qui a giugno il suo costo superi i 20 milioni. Sarà il City Group a decidere il suo futuro. Ci sono voci che vogliono il Barcellona sulle sue tracce, difficilmente gli uomini mercato legati al Manchester di Guardiola lo perderanno: «Siamo orgogliosi quando sentiamo che a Deco piace uno dei nostri giocatori», ha dichiarato il direttore sportivo del Girona, Quique Cárcel. Dal Brasile è rimbalzato anche il nome di Artur del Palmeiras, 25 anni. Valutazione 10 milioni. Cinque gol in campionato, cinque nella Libertadores. Fanno il prezzo. A loro si aggiunge Gnonto, può essere un’occasione a gennaio se il Leeds deciderà di prestarlo per farlo giocare. L’azzurro vuole tornare in Italia, gli inglesi per giugno lo valutano 20 milioni.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente Mercato Juve, Fabian Ruiz, De Paul e le piste inglesi: fila alla Continassa Successivo Il dato clamoroso sulla Roma: gioca due ore in più! Ecco il motivo