Pedro dalla Roma alla Lazio. È il primo affare dopo 40 anni tra i due club della capitale

Lo spagnolo firma per i biancocelesti, i giallorossi lo liberano gratis. Operazione che conviene ad entrambi in tempi in crisi

Incredibile, ma vero. Lazio e Roma tornano a fare uno scambio di mercato a quarant’anni di distanza dall’ultimo. L’attaccante spagnolo Pedro, messo fuori rosa da Mourinho, si è accordato con il club biancoceleste, dal quale percepirà la stessa cifra (circa 3 milioni) che gli garantiva il contratto con la Roma. Il club giallorosso lo lascia andare senza alcun indennizzo, si tratta di un trasferimento a costo zero. Per la Roma c’è in ogni caso un considerevole risparmio. L’ex attaccante del Chelsea sarebbe infatti costato alla società dei Friedkin altri 8 milioni lordi per le prossime due stagioni. Pedro ha inoltre rinunciato alla mensilità di agosto, che gli sarebbe spettata. Per la Roma, tra l’altro, era fondamentale che il giocatore si accasasse in un club italiano. Perché in caso di trasferimento all’estero il club avrebbe dovuto versare al Fisco italiano 2 milioni, avendo un anno fa per il tesseramento dello spagnolo sfruttato il Decreto Crescita, che le consentì un taglio sull’Irpef.

SITUAZIONE DI NECESSITÀ

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La Lazio, dal canto suo, si assicura un giocatore che Sarri conosce bene (lo ha avuto nella sua stagione al Chelsea) e che, pur non più giovanissimo (ha 34 anni), va a colmare la lacuna che c’è nel settore degli esterni offensivi. Il club biancoceleste è alle prese con un mercato difficilissimo perché a causa dell’indicatore di liquidità in negativo non può effettuare acquisti (anche se la situazione pare si stia per sbloccare). L’arrivo di Pedro a costo zero è quindi una manna per le casse societarie. Da un lato questa esigenza del club di Lotito, dall’altro quella della Roma di alleggerire (col taglio di uno stipendio pesante) un bilancio gravato dai debiti ha spinto le due società a superare le reciproche diffidenze e, soprattutto, gli umori della piazza, e venirsi incontro. Per realizzare un’operazione che conviene a entrambe in tempi di conti da far quadrare a causa della crisi determinata dalla pandemia. Non più nemici, insomma, perché è meglio così per tutti.

SCAMBIO STORICO

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E pensare che erano quaranta anni che le due società capitoline non facevano affari tra loro. L’ultimo passaggio da una sponda all’altra del Tevere ci fu nel 1981, quando Carletto Perrone passò dai biancocelesti ai giallorossi. Qualche anno prima fece scalpore (e provocò parecchi malumori) il trasferimento di Ciccio Cordova dalla Roma alla Lazio. Ma in generale, anche andando indietro nel tempo, sono stati pochissimi i cambi di casacca tra le due squadre della capitale. Negli anni 50 segnò un’epoca quello dell’attaccante svedese Selmosson dalla Lazio alla Roma. Negli anni 30 il percorso inverso aveva invece fatto il campione del mondo Attilio Ferraris. In quegli anni anche il mitico Fulvio Bernardini giocò prima per la Lazio e poi per la Roma, ma tre le due esperienze ci fu un intervallo di due anni con l’Inter. Situazione simile a quella vissuta da Lionello Manfredonia negli anni 70-80. Anche per lui prima Lazio e poi Roma, con un «cuscinetto» di due anni alla Juve. In epoca più recente ci sono stati poi i vari Peruzzi, Mihajlovic, Fuser a vestire entrambe le maglie, ma sempre con intervalli più o meno lunghi tra un’avventura e l’altra.

INDICATORE OK?

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Adesso tocca a Pedro. Affare fatto, al punto che la Lazio spera di poterlo schierare già sabato ad Empoli alla prima di campionato. Ma sempre indicatore di liquidità permettendo. Sotto questo punto di vista, però, pare ci siano novità. Anche se la società non conferma ufficialmente, ieri dovrebbe essere stato avviato l’iter per l’autofinanziamento che consentirà al club di riportare in attivo l’indicatore di liquidità, con l’immissione di circa 10 milioni di euro nelle casse societarie. Ci sarebbe così il via libera per il tesseramento dei giocatori già acquistati (Anderson, Hysaj, Kamenovic, Romero), per Radu che ha rinnovato il contratto. Ed anche per Pedro. Se così fosse, sarebbero tutti utilizzabili da Sarri sabato ad Empoli.

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