Parma, D’Aversa: “L’errore è stato ridare fiducia alla Juve”

TORINO“Le reti nel finale di tempo sono una costante, buttiamo via ottime prestazioni subendo gol da calcio d’angolo, compromettendo il primo tempo e l’intera partita, dando fiducia ad una squadra di qualità come la Juventus. Quello che fa la differenza è la decisione nel far gol, quando capitano a noi le occasioni la mandiamo alta, le altre segnano”. L’allenatore del Parma, Roberto D’Aversa, ha commentato la sconfitta dei suoi, per 3-1, in casa della Juventus, si è soffermato su come si sono comportati i suoi, oltre alle loro lacune sui tiri da fermo o i colpi di testa: “Giusto, credo di avere una squadra molto strutturata, però nelle circostanze delle reti noi abbiamo preso gol con un uomo marcato, perché De Ligt aveva la marcatura e c’era anche l’uomo a zona. Sono quelle situazioni di mancanza di cattiveria, in cui se non prendiamo la palla dobbiamo fare lavorare sporco l’avversario, come è successo su Cornelius nel finale, con De Ligt che non gli ha permesso di colpire pulito. Credo che sia una questione mentale, di cattiveria di vincere il duello personale, una costante in questo campionato che ci sta condannando a questa posizione”.

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Il reparto più prolifico e il vivaio

E’ passato, poi, ad esaminare il fatto che il suo miglior reparto, in fatto di gol, sia il centrocampo, per poi terminare ribadendo la fiducia del suo club per i giovani talenti del settore giovanile: “Credo che le situazioni le creiamo, anche rispetto al passato. Se analizziamo gli attaccanti, Cornelius è stato infortunato per gran parte del campionato, Inglese è fuori e Pellè è arrivato dopo un periodo di inattività e gli serviva tempo. Purtroppo gli attaccanti hanno segnato poco, perchè hanno giocato poco rispetto agli altri. Gervinho ha fatto una buona partita in fase difensiva, ma sotto l’aspetto offensivo può e deve fare meglio. Sappiamo che è molto bravo a saltare l’uomo ma stasera ha avuto difficoltà. Ma si è impegnato molto. Ci sono diversi giovani interessanti, ma quello che è cresciuto di più è Man. Ha un potenziale enorme. Quando è arrivato era molto bravo con il pallone ma faceva poco la parte difensiva. Ha ottime capacità aerobiche e si è messo a disposizione anche nell’imparare la lingua. Gioca in nazionale, viene da un campionato dove era un campione, per dimostrarlo in Italia deve lavorare in entrambe le fasi. Può diventare un giocatore top”.

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