Pandev avvisa: “Attenti alla Macedonia, ricordatevi Palermo”

Mancini se n’è andato, provocando il terremoto azzurro. A Skopje, invece, si è aperta la contestazione alla Federazione macedone perché non hanno esonerato Milevski, il ct che a Palermo ci fece fuori dal Mondiale. Se lo dice Goran Pandev, bandiera e simbolo della Macedonia sino a due anni fa, le parole acquistano un certo peso. «Dopo il 7-0 subìto a Wembley con l’Inghilterra, si sarebbe dovuto dimettere. La Federazione lo ha difeso, ma non siamo tranquilli, la nazionale vive un momento complicato. Non so come giocheremo con l’Italia, la paura a volte può aiutare, speriamo. In realtà mi aspettavo che Milevski facesse un passo indietro. Stefan Ristovski, l’ex capitano, ha deciso di non rispondere alle convocazioni sino a quando ci sarà lui in panchina. Ha parlato con il mister e lo ha comunicato in estate. Tutti si aspettavano un cambio, anche la gente lo chiedeva. Il problema è molto più profondo e investe chi sta sopra al ct. Parlo di Federazione». L’ex attaccante di Inter, Lazio e Napoli va giù duro. «Non punto a diventare presidente della federcalcio macedone, non mi interessa. Dico che non stiamo costruendo le fondamenta, non investiamo sul settore giovanile in un Paese dove è ancora difficile allenarsi per i ragazzi. E hanno rovinato, dopo l’Europeo e i playoff per il Mondiale, la miglior generazione calcistica prodotta in trent’anni. Hanno altri interessi. Si sono riuniti e hanno confermato Milevski, contro il parere di tutti. Ora, per tornare a produrre certi risultati, faticheremo il triplo».  

Pandev avvisa l’Italia di Spalletti 

Spalletti e l’Italia faranno bene a non fidarsi. «Ci aspetta una partita complicata, ma non abbiamo niente da perdere e lo stadio si riempirà per gli azzurri. Se becchiamo la serata giusta, come a Palermo, potremo farvi soffrire. La gente, anche se è arrabbiata, aiuterà la nostra Nazionale». Pandev ha indicato i pericoli. «Bardhi, ex Levante e ora al Trabzonspor, sarà il capitano. Elmas lo conoscete, può accendere la luce. Mi piace molto Miovski, l’attaccante dell’Aberdeen: in Scozia sta facendo bene, vede la porta, in Serie A riuscirebbe a starci credo. E poi c’è Trajkovski (l’uomo di Palermo, ndi) che però è svincolato e non ha fatto preparazione». Goran vive a Genova, fa avanti e indietro dalla Macedonia. E’ il presidente dell’Accademia Brera Strumica, di cui conserva una quota del 10%. La proprietà ora è americana. Il campionato è partito benissimo. «Abbiamo tanti giovani, non credo riusciremo a vincere il titolo, ma c’è un bel progetto e uno staff assai preparato con il mister Valente, ex vivaio Parma. In tre o quattro anni vogliamo portare il club in Europa».  

Pandev e l’amico Buffon 

L’addio di Mancini non lo ha stupito troppo. «Non conosco le dinamiche, ha fatto grandi cose, ma forse per ripartire e creare nuovi stimoli è meglio così. Qualche dubbio resta, se n’è andato nel momento sbagliato, vicino alle qualificazioni, ma forse voleva cambiare aria e più di così, dopo l’Europeo, non si poteva fare. Spalletti mi sembra l’uomo giusto. Lo conosco, bravissima persona. E ha fatto giocare il Napoli in modo meraviglioso. Sono felice per lo scudetto, per la città dove ho ancora tanti amici e per Elmas». Pandev ha chiuso la carriera di calciatore a Parma qualche mese in anticipo rispetto a Buffon. «Gigi è stato un portiere icona, uno dei più forti al mondo. Gravina ha indovinato la scelta, portandolo dentro lo staff dell’Italia. E’ intelligente, aggiungerà esperienza, aiutando i giovani. Qualche battuta ce la siamo sempre fatta. Sapete cosa mi diceva dopo lo spareggio di Palermo? “Una partita così capita ogni cento anni, avete vinto tirando una volta in porta”». Già, come Mancini… 

Nicola elogia Pandev: "E' un giocatore straordinario"

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Nicola elogia Pandev: “E’ un giocatore straordinario”

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